CAPITOLO 1

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* Elsie *

Se qualche anno fa mi avessero detto che, un giorno, sarei diventata un architetto, non lo avrei mai creduto possibile.

Da bambina, con mia sorella giocavo alle "regine del mondo". Il nostro obiettivo era diventare le padrone assolute dell'umanità. Non propriamente un'ambizione "giusta", a nove e sette anni.

Invece, da adulte, abbiamo cambiato quei piani folli, per quanto accattivanti potessero sembrarci.

Lei è la quasi moglie di un famoso avvocato di New York e si è trasferita lì. Si sposeranno tra quattro mesi e io sarò la damigella d'onore. L'idea non mi alletta particolarmente, perché non sopporto la famiglia di Devan, il suo futuro sposo. Sono una specie di massa di damerini arroganti e con la puzza sotto al naso.

Non voglio che Jess si sposi con quell'idiota, ma non sarò io a dirle cosa è giusto e cosa è sbagliato. Sarei decisamente la persona meno indicata.

Ho combinato parecchi casini, ho fatto errori di cui ancora me ne pento.

Il più grande in assoluto, è stato discutere con la persona sbagliata.

Ero ferma al semaforo, sulla mia amata Honda CMX500 Rebel. Nuova di zecca, ci tengo a precisarlo. Ho sempre amato le moto e quella era sia comoda che bella da vedere.

Allo scatto del verde, ero partita, ma un'auto che avrebbe dovuto fermarsi mi ha colpita in pieno. Per fortuna, ha urtato solo la ruota posteriore, ma sono comunque finita sull'asfalto rovente.

Non ci ho pensato due volte a rialzarmi e urlare come una pazza.

Il SUV nero di lusso sembrava fissarmi con un sorrisetto sulle labbra. Cosa stupida, ovviamente, ma in quel momento ero fuori di me.

A un certo punto, la portiera si è aperta ed è uscito un uomo. Trent'anni, moro, occhi grigi di ghiaccio, barba cortissima e perfettamente curata, fisico da Apollo, completo firmato e mafioso.

Sì, avete capito bene.

Ma-fio-so.

Jonah Nowak.

Lo temono tutti, qui a Los Angeles. Anche i suoi rivali si tengono alla larga. È spietato. E, per spietato, intendo folle, assassino, pazzo, fuori di testa, psicopatico e stronzo.

Soprattutto stronzo.

E ne ho avuto la prova quel giorno.

Si è avvicinato a me, con i suoi occhiali da sole firmati e quel passo da felino pronto ad attaccare la preda. Non ha detto una parola. Ha solo tirato fuori un accendino dalla tasca, aperto il serbatoio della moto e boom.

Esattamente.

Ha dato fuoco alla mia Honda.

Ero sconvolta, ma molto più arrabbiata.

Quando mi ha voltato le spalle per andarsene, gli ho afferrato la manica della giacca. - Ora tu mi ripaghi la moto. -

Si è messo a ridere. - Ho fatto un favore all'umanità. Le ragazzine come te non dovrebbero guidare moto del genere. Sei un pericolo. -

Non ci ho visto più. Con una rabbia cieca, gli ho tirato un ceffone in pieno viso, facendogli volare gli occhiali da sole. Sono finiti a terra, spaccandosi in due. - Mi hai fatta cadere e hai distrutto la mia moto, Jonah Nowak. O troviamo un accordo, o... -

- O cosa? Chiamerai la polizia? Mi farai arrestare? Mi picchierai? -

Senza pensarci due volte, gli ho tirato un secondo schiaffo.

Prisoner ( #Wattys2022 ) Where stories live. Discover now