CAPITOLO 56

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* Elsie *

Siamo atterrati ad Abu Dhabi due ore fa. Ora ci troviamo in una suite, che la CIA ha attrezzato per monitorare Jonah. Sono collegati a tutte le telecamere di sicurezza di Dubai e riesco a vederlo in una delle stanze dell'hotel Burj Al Arab. Sta mostrando qualcosa a Evie, che batte le manine e sembra felice.

- Manca ancora un'ora all'incontro. - dice Lindsay, dietro di me. - Puoi fare un bagno caldo, ti aiuterà a rilassarti. -

Scuoto la testa. - No, va bene così. - continuo a guardare nello schermo davanti a me. Evie sta gattonando da un lato del letto verso Jonah, che è dalla parte opposta. L'agente che è con noi, un uomo sulla quarantina, ingrandisce l'immagine e mi sorride. Lo ringrazio silenziosamente con un cenno della testa.

- Andrà tutto bene. - Mark mi passa un braccio sulle spalle. - Jonah sa quello che fa. -

- Non stavolta, Mark. - sospiro. - So che non ha un piano. -

- Ma sa comunque quello che fa. Lo conosco da una vita, è bravo a improvvisare. Sai che una volta, in Australia, è rimasto incastrato tra due rocce? -

- E come ci è finito? -

- Stavamo scalando una parete rocciosa e ha perso la presa. Sotto di noi, c'erano altre prese e, per non uccidersi, è rimasto incastrato con le chiappe. Ha il culo sodo, il tuo futuro marito. -

- Lo so. - ridacchio.

- Comunque, ne è uscito... -

- Non dirglielo, o ti ucciderà! - sibila Lindsay, ridendo.

- No, no, ora voglio saperlo! - afferro Mark per un braccio. - Come ne è uscito? -

- Si è pisciato addosso. -

Spalanco gli occhi e lo lascio andare. - EH!? -

- Non come pensi! Ha fatto pipì, per sgonfiare la pancia. Era incastrato dalla vita in giù, capisci? - si tocca il basso ventre, per indicarmelo. - Era fissato con Bear Grills, quel periodo, non è colpa mia. -

Rimango in silenzio per un momento, prima di esplodere in una risata isterica. E lui che prendeva in giro ME per essere rimasta incastrata nel vasino!

Almeno io, la pipì, l'ho fatta lì dentro!

Oh, mi sentirà, quando saremo di nuovo insieme!

"SE sarete di nuovo insieme, Elsie", dice la vocina nella mia testa.

No, non devo pensare negativo. Come ha detto Mark, Jonah sa sempre quello che fa. E, comunque, non metterebbe mai Evie in pericolo, questo lo so per certo. Si farebbe uccidere per lei, ma non prima di averla messa al sicuro.

E NON DEVE FARSI UCCIDERE.

- Ma guardateli. - Lindsay ridacchia, indicando lo schermo. Jonah sta usando Evie come peso. La tiene in aria con le braccia tese, poi le piega, avvicinandola a sé e le dà un bacio.

Questa è la mia idea di visione celestiale. Ce ne è anche un'altra, ma sarebbe sbagliato pensarci in questo momento...

- È incredibile quanto l'abbia cambiato. - dice Mark. - Mi sembra di rivedere il mio vecchio migliore amico del college. Era così, lontano da suo padre. E quando non aveva il naso infilato nei libri. -

- Penso che Evie, venendo al mondo, abbia tirato completamente fuori quel Jonah di cui tutti mi avete parlato. -

- Confermo. Ed è fantastico. Mi era mancato, "mister mi fai venire le carie ai denti". -

Scoppio di nuovo a ridere. - Idiota. -

- Con te e Evie, il suo livello di dolcezza raggiunge quello del miele. Ma non mi dispiace. In fondo, dietro quegli occhi di ghiaccio, si nasconde un Winnie The Pooh boss mafioso. -

Prisoner ( #Wattys2022 ) Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz