CAPITOLO 27

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* Elsie *

Respira, Elsie. Respira. È finita, ora dovranno solo darti l'esito finale e poi sarai un architetto a tutti gli effetti.

Forza, professor Knox. Faccia presto, per carità! Sto per avere una sincope, santo cielo!

- Signorina Barlow, la commissione ha deciso di conferirle la laurea in architettura con esito "summa cum laude". -

Summa cum laude.

Il massimo assoluto.

Sto per svenire.

- Nonostante il ritardo sull'ultimo esame, i suoi esiti sono stati eccezionali, così come i progetti. Perciò, congratulazioni da parte di tutta la commissione, architetto. -

Battono tutti le mani e il professor Knox mi sorride. Stringo la mano a tutti, ringraziandoli uno per uno e corro fuori.

Jonah è nel parcheggio, con Mark e Lindsay. Non vedo l'ora di dargli la notizia.

Maledetti tacchi alti!

Scendo le scale e mi precipito verso di loro. Jonah si stacca immediatamente dalla macchina. - Allora? -

Gli salto al collo e lui mi solleva da terra. - Summa cum laude! -

- No! -

- Sì! -

Mi bacia con forza. - Sono fiero di te, angelo mio. - sussurra contro le mie labbra.

- Congratulazioni! - Lindsay mi abbraccia.

- Sei un geniaccio, principessa. - ridacchia Mark.

Jonah mi passa un braccio sulle spalle. - Non vorresti andare dai tuoi genitori? -

Beh, in teoria sì. - Ma vivono a Beverly Hills, adesso... -

- E allora? È a venti minuti da qui. -

- Tu...insomma, sei sicuro di... -

Rimane per un momento in silenzio e poi capisce dove voglio arrivare. - Oh. Giusto, tecnicamente sarei il tuo fidanzato. E sono anche un capo mafioso. Tuo padre ha il porto d'armi? -

- No. -

- Bene, almeno non mi sparerà. -

Scoppio a ridere. - Non ha sparato a quell'idiota di Devan, figurati se lo farà con te. -

- Sì, ma Devan non è potenzialmente pericoloso. -

Lo abbraccio, sperando di rassicurarlo. - Posso andarci da sola, se non vuoi. Capisco che potrebbe essere strano, per te. -

- Non è questo. È che non vorrei che se la prendessero con te. -

- Non succederà. -

Sospira. - Ok, allora proviamoci. -

Saliamo in macchina. Ora è Mark a guidare, dato che Al è morto. Mi è dispiaciuto tanto per lui. Era una brava persona.

- Allora, come ci si sente? - mi chiede Lindsay.

- Leggera. - ridacchio. - Mi sono tolta un macigno dalle spalle. -

- Ti sei laureata in anticipo, o sbaglio? -

- Sì, ma solo di un anno. -

- L'ho detto che è un geniaccio. - Mark si ferma a un semaforo e mi fa l'occhiolino attraverso lo specchietto centrale.

Jonah mi stringe la mano e ne bacia il dorso. Ha uno sguardo diverso dal solito. E non sembra nervoso, ma so che lo sta solo nascondendo molto bene.

Prisoner ( #Wattys2022 ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora