CAPITOLO 24

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* Elsie *

Sono perseguitata dagli incubi. Pensavo che, lasciando Dubai e Abu Dhabi, le cose sarebbero cambiate. E invece no.

Siamo tornati a Los Angeles da quattro giorni. Lindsay mi ha costretta a restare qui, a casa di Jonah, perché non sono ancora "del tutto al sicuro".

Il matrimonio di mia sorella è saltato, quindi non avrò neanche quella scusa per andarmene. E la mia laurea è stata rimandata, perché il professor Knox, che fa parte della commissione, è malato.

Morale della favola: sono di nuovo imprigionata qui dentro.

Negli ultimi tempi mi andava bene, ma ora...ora è diventato soffocante.

- Toc-toc! - Lindsay entra nella mia stanza, la gabbia di vetro. Ho accettato di restare, a patto di dormire qui. Folle, vero? Se non ricordo male, odiavo questo posto.

Mi nascondo sotto le coperte. - No, non scendo a fare colazione. -

- E dai, Elsie! - me le tira via con la forza. - Sei chiusa quassù da quattro giorni. È ora di uscire dalla caverna dell'orso e guardare in faccia il sole come un'aquila! -

- Sei filosofica, stamattina. - borbotto.

- No, è solo l'effetto Mark. -

- L'effetto Mark? -

- Vuoi che ti faccia un disegnino? -

Ridacchio appena. - No. -

- Alzati, forza. - mi prende per le braccia e mi solleva, stando attenta a non farmi male. I lividi sono ancora ben presenti, così come i graffi e le contusioni varie. Ho mal di schiena e spesso dei forti crampi allo stomaco.

Sospirando, mi infilo un paio di jeans e una maglietta di cotone a maniche lunghe. È l'unico modo per coprire tutti i segni sulla mia pelle.

- Andiamo. - Lindsay mi prende per mano e mi trascina al piano di sotto.

Quando arriviamo nella sala da pranzo, sono già tutti seduti davanti alle loro tazze di caffè e alla solita marea di dolci appena sfornati.

- Ciao, Elsie. - Mark mi sorride.

Gli rispondo con un piccono cenno del capo, prima di sedermi il più lontano possibile.

Non ho fame. Non ho sete. Niente.

- Non ti senti ancora bene? - mi chiede Renée, preoccupata. - Vuoi che chiamiamo un medico? -

- No, va tutto bene. -

- Caffè? - Lindsay me lo versa ancora prima che possa dire di no. - Zucchero e panna, con una spruzzata di salsa al cioccolato? -

- Non... -

- Solo zucchero. - risponde Jonah. - Elsie è allergica al cioccolato. -

Abbasso lo sguardo sulla mia tazza. Erano quattro giorni che non sentivo la sua voce. E non so cosa provo, al riguardo.

- Sei allergica al cioccolato? Io non potrei vivere senza. -

- Sì, soprattutto senza il cioccolato bianco. - ridacchia Mark. - Ti sei fatta venire un'intossicazione, per quanto ne hai mangiato. -

- La colpa è stata di quel dannato cioccolato bianco ai lamponi. Sono quelli ad avermi fatto male. -

- Sì, come no. -

Lei gli tira un buffetto sul petto. - Non vuoi che Elsie sappia della tua intossicazione di caramelle, vero? -

- Non oseresti. -

Prisoner ( #Wattys2022 ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora