* Elsie *
Sono perseguitata dagli incubi. Pensavo che, lasciando Dubai e Abu Dhabi, le cose sarebbero cambiate. E invece no.
Siamo tornati a Los Angeles da quattro giorni. Lindsay mi ha costretta a restare qui, a casa di Jonah, perché non sono ancora "del tutto al sicuro".
Il matrimonio di mia sorella è saltato, quindi non avrò neanche quella scusa per andarmene. E la mia laurea è stata rimandata, perché il professor Knox, che fa parte della commissione, è malato.
Morale della favola: sono di nuovo imprigionata qui dentro.
Negli ultimi tempi mi andava bene, ma ora...ora è diventato soffocante.
- Toc-toc! - Lindsay entra nella mia stanza, la gabbia di vetro. Ho accettato di restare, a patto di dormire qui. Folle, vero? Se non ricordo male, odiavo questo posto.
Mi nascondo sotto le coperte. - No, non scendo a fare colazione. -
- E dai, Elsie! - me le tira via con la forza. - Sei chiusa quassù da quattro giorni. È ora di uscire dalla caverna dell'orso e guardare in faccia il sole come un'aquila! -
- Sei filosofica, stamattina. - borbotto.
- No, è solo l'effetto Mark. -
- L'effetto Mark? -
- Vuoi che ti faccia un disegnino? -
Ridacchio appena. - No. -
- Alzati, forza. - mi prende per le braccia e mi solleva, stando attenta a non farmi male. I lividi sono ancora ben presenti, così come i graffi e le contusioni varie. Ho mal di schiena e spesso dei forti crampi allo stomaco.
Sospirando, mi infilo un paio di jeans e una maglietta di cotone a maniche lunghe. È l'unico modo per coprire tutti i segni sulla mia pelle.
- Andiamo. - Lindsay mi prende per mano e mi trascina al piano di sotto.
Quando arriviamo nella sala da pranzo, sono già tutti seduti davanti alle loro tazze di caffè e alla solita marea di dolci appena sfornati.
- Ciao, Elsie. - Mark mi sorride.
Gli rispondo con un piccono cenno del capo, prima di sedermi il più lontano possibile.
Non ho fame. Non ho sete. Niente.
- Non ti senti ancora bene? - mi chiede Renée, preoccupata. - Vuoi che chiamiamo un medico? -
- No, va tutto bene. -
- Caffè? - Lindsay me lo versa ancora prima che possa dire di no. - Zucchero e panna, con una spruzzata di salsa al cioccolato? -
- Non... -
- Solo zucchero. - risponde Jonah. - Elsie è allergica al cioccolato. -
Abbasso lo sguardo sulla mia tazza. Erano quattro giorni che non sentivo la sua voce. E non so cosa provo, al riguardo.
- Sei allergica al cioccolato? Io non potrei vivere senza. -
- Sì, soprattutto senza il cioccolato bianco. - ridacchia Mark. - Ti sei fatta venire un'intossicazione, per quanto ne hai mangiato. -
- La colpa è stata di quel dannato cioccolato bianco ai lamponi. Sono quelli ad avermi fatto male. -
- Sì, come no. -
Lei gli tira un buffetto sul petto. - Non vuoi che Elsie sappia della tua intossicazione di caramelle, vero? -
- Non oseresti. -
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Prisoner ( #Wattys2022 )
ChickLitLa vita da studentessa di Elsie cambia radicalmente quando un uomo inizia a seguirla. Lo vede in ogni angolo, si sente osservata e sa che è lì per lei. È Jonah Nowak, il mafioso più potente della West Coast americana. Un uomo bello, attraente, ma c...