CAPITOLO 20

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[Capitolo diviso in 4 parti]

* Elsie *

Mi scoppia la testa e ho male dappertutto. Non so neanche dove mi trovo. È buio e ho freddo. E sento un odore strano. Sembra muffa.

- Jonah... - sussurro.

- No, non c'è nessun Jonah qui. - dice una voce cupa. La luce si accende all'improvviso, accecandomi. Un uomo con la pelle ambrata e lo sguardo diabolico mi fissa.

Hassan Thopal.

- Ciao, Elsie. -

Non rispondo. Cerco di guardarmi intorno. La stanza è quadrata, muri in cemento armato e pavimento di vecchie assi di legno marce. Ecco da dove proveniva l'odore.

Sembra un seminterrato dei film horror.

E il mio carnefice è pronto a farmi tirare le cuoia.

Faccio per muovermi, ma qualcosa mi tiene bloccate braccia e gambe.

Delle catene. Sono incatenata al muro.

- Inutile tentare, non ci riuscirai mai. - ridacchia, accovacciandosi di fronte a me. Mi sfiora la coscia nuda e graffiata con le dita.

- Non toccarmi. - ringhio a denti stretti.

Ma non mi ascolta neanche e continua a toccarmi. - Nowak ha scelto proprio bene, chi l'avrebbe mai detto. -

- Lasciami. -

- Potrei anche risparmiarti, sai? - mi stringe le guance con la mano. La sua forza è disumana. Mi fa male. - Solo se diventerai mia. -

Sua? Neanche sotto tortura. Potrà farmi quello che vuole, ma non mi avrà mai. Meglio morta che sua.

- Dubai è molto meglio di Los Angeles. Qui saresti una regina. La mia regina. Cosa te ne fai di Nowak? È solo un ragazzino senza cervello, come lo era anche suo padre e come lo è stato quel vecchio bastardo di suo nonno. -

Approfitto del fatto che abbia allentato leggermente la presa per sputargli in faccia. - Mai! - sibilo. - Non mi avrai mai! -

Ride sommessamente, prima di tirarmi uno schiaffo. La guancia mi brucia, sento il sapore del sangue un bocca. Poi, mi stringe il collo e avvicina il viso al mio. - Non provocarmi troppo, signorina. Il mio grilletto è molto veloce a scattare. -

- Uccidimi pure! - grido.

- SILENZIO! - mi dà un altro schiaffo, molto più forte del primo. Cerca di strapparmi il vestito di dosso, ma mi oppongo con tutte le mie forze. Non mi toccherà mai come vuole!

Improvvisamente, tira fuori la pistola e spara contro le catene. Urlo di terrore, prima di finire a terra.

Thopal mi piomba addosso e inizia a colpirmi il viso. Provo a coprirlo, ma è molto più forte di me. Colpisco di nuovo la testa a terra e il dolore diventa ancora più forte. Mi tiene le braccia immobilizzate con una mano, mentre con l'altra cerca di strapparmi gli slip da sotto il vestito. Dimeno le gambe, urlando. Non gli permetterò di violentarmi.

Raggiunge l'orlo e inizia a tirarlo. Urlo a squarciagola, consapevole che nessuno mi sentirà, né verrà ad aiutarmi.

Le lacrime iniziano ad affiorare, davanti a tutta la mia impotenza. Sono stanca, mi fa male tutto e il mio corpo sta per essere martoriato.

Non è giusto...

E Jonah? Dove sarà Jonah? Che cosa gli avranno fatto?

È ancora vivo?

Prisoner ( #Wattys2022 ) Where stories live. Discover now