CAPITOLO 37

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* Elsie *

- Sentirai un leggero fastidio, ma nessun dolore. - la mia ginecologa, la dottoressa Carter, infila la sonda tra le mie gambe. Sussulto leggermente per il fastidio, ma no, non fa male.

È la mia prima ecografia e non so se esserne felice, oppure no. È passata una settimana e non sono stata bene. Lo stress mi ha fatto tornare la nausea e ho perso i chili che avevo messo su. Sono tornata al mio peso iniziale e ho paura di aver fatto male al bambino.

- Oh, eccolo qui. - mi mostra un puntino sullo schermo. - Questo è il tuo bambino, Elsie. -

Lo guardo. È veramente piccolo, ma, con il passare dei giorni, crescerà sempre di più. Lo sentirò muoversi. E poi potrò stringerlo tra le braccia.

Il mio bambino...

- Elsie, tutto bene? -

Mi asciugo le lacrime. - Sì, vada pure avanti. -

- Beh, sembra tutto nella norma. Le misure sono giuste, anche se hai perso peso. Ma non stressarti troppo, perché non fa bene al bambino. - preme dei tasti e stampa tutto. - Vediamo se si fa anche sentire... -

Improvvisamente, sento uno strano rumore. Come un fruscìo un po' troppo forte. E poi, le mie emozioni esplodono completamente.

Più il cuore di mio figlio batte e più i miei singhiozzi aumentano. - Mi scusi... - sussurro, quando riesco a calmarmi un po'.

- Non scusarti, va tutto bene. - mi sorride. - Vuoi che registri il battito, così potrai sentirlo quando vuoi? -

- Sì, grazie. -

Prende il mio cellulare e registra tutto. Cerco di non piangere di nuovo, anche se non è facile. - Ecco fatto. - mi libera della sonda e si alza.

Mentre mi rivesto, mi prescrive delle vitamine e le analisi che dovrò fare. La ringrazio e mi preparo ad andare, quando mi richiama. - Elsie? -

Mi volto a guardarla. - Sì? -

- Anche se sei da sola, sappi che tuo figlio non lo sarà mai. -

Annuisco e me ne vado, a testa bassa.

Stringo l'ecografia al petto, come se qualcuno potesse rubarmela. È la cosa più preziosa che ho, adesso.

Quando lascio l'ospedale, però, non c'è il taxi ad aspettarmi.

Lindsay fa un passo verso di me. - Ciao. -

- Ciao. - borbotto.

- Come sta il bambino? -

- Bene. -

- Hai sentito anche il cuore? -

- Sì. -

Le mie risposte sono secche e senza nessuna emozione. Non ce l'ho con lei, ma vorrei davvero tornarmene nel mio bozzolo.

- Elsie, devi venire con me. Non sei al sicuro. -

- Lo sono eccome, a casa mia. -

- No. Thopal sa dove vivi. Ci ha spedito una foto della tua casa. -

Mi irrigidisco, ma cerco di non darlo a vedere.

- So che è difficile, dopo quello che è successo, ma non voglio che ti succeda qualcosa. Sei l'unica amica che ho. -

Prendo il cellulare dalla borsa e avvio la registrazione. Il cuore di mio figlio ricomincia a battere. - Lui, o lei, è tutto ciò che ho, invece. -

Prisoner ( #Wattys2022 ) Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang