CAPITOLO 9

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* Elsie *

Non credo ai miei occhi.

La villa di Miami è un ennesimo capolavoro di architettura moderna. Oltre alla vista sullo skyline, è quella che si definisce "casa intelligente". Questo significa che è tutto completamente automatizzato. Illuminazione, tende, musica, televisore.

E i pavimenti di rovere bianco sono un tocco in più, perché fanno sembrare gli ambienti ancora più spaziosi del normale.

Mio dio, amo questa villa.

L'architettura, ovviamente.

- Vado a fare un bagno caldo. - borbotta la signora Nowak, salendo di sopra.

- Io ho una commissione da fare. - Mark mi fa l'occhiolino. - Fa' come se fossi a casa tua. -

Ridacchio. Già, come se potessi.

Lo guardo andare via, giusto per guadagnare un po' di tempo. Non so, rimanere da sola con Jonah Nowak, dopo il nostro background, è alquanto strano.

Cosa dovrei fare, adesso?

- Ti va qualcosa da bere? -

Salto sul posto. Prima o poi mi verrà un infarto. - Sì, volentieri. -

- Bevi alcolici? -

- Sì, ma niente di troppo forte, per favore. -

- Va bene. - mi fa cenno di seguirlo in cucina. Anche questa, è super moderna, super accessoriata e...super. Punto.

Jonah prende dei bicchieri e li riempie con del ghiaccio. Sembra un barista professionista. Versa del Moonshine, tè freddo e sciroppo di limone, mescola e mi passa un calice.

- Grazie. -

Ne prepara uno anche per sé, senza fiatare. Sembra perso nei suoi pensieri. Ma, improvvisamente, lascia andare la bottiglia di tè e sospira. - Ci sono dei costumi, al piano di sopra. -

Sollevo un sopracciglio. - Ok... -

- Puoi indossarne uno e fare un bagno in piscina. -

Non sono sicura di capire. - Un bagno...in piscina... -

- Lascia perdere. Ti mostro la tua stanza. - sfreccia via e sono costretta a lasciare il cocktail per seguirlo. Sale in fretta le scale, ma faccio davvero fatica a stargli dietro. Attraversa un corridoio, gira a destra e spalanca una porta.

Questa sì che è una stanza! Non quella specie di prigione di Los Angeles.

Letto enorme, vista mozzafiato, finestre...dio, finalmente delle finestre!

E, nella cabina armadio ci sono dei vestiti da donna.

Che siano per me?

No, non credo.

- Riposati, se vuoi. -

Annuisco. - Ok, grazie. -

- Vado di sotto. Ho delle cose da fare. -

Non aspetta una risposta e se ne va, sbattendo la porta.

Alzo gli occhi al cielo. Sembra una prima donna, quando fa così. Ma che ho detto? Anzi, cosa non ho detto? Si aspettava che facessi i salti di gioia? Resto comunque sua prigioniera, per quanto mi riguarda.

Mi butto sul letto, sbuffando.

Vorrei i miei Maroon 5, in questo momento.

Un momento...

Prisoner ( #Wattys2022 ) Where stories live. Discover now