CAPITOLO 8

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* Elsie *

Non ero mai salita su un jet privato, prima d'ora. È lusso allo stato puro. Sedili di pelle bianca, rifiniture in oro, una suite e Champagne a volontà.

Sono seduta di fronte a Jonah e alla donna che credo sia sua nonna. Non ha smesso di guardarmi male, quindi suppongo non apprezzi la mia presenza.

Mark è accanto a me e non fa altro che parlare. Non mi dispiace, perché dopo un mese di assoluto silenzio, è cento volte meglio di una boccata d'aria fresca.

- Quindi, eravamo al college e condividevamo la stanza. Jonah era sempre incollato ai libri, mentre io mi imbucavo a ogni festa possibile e immaginabile. - racconta, agitando le mani. Non sapevo avessero la stessa età, né che fossero stati addirittura compagni di scuola. È interessante, a dirla tutta. - Un venerdì sera, l'ho letteralmente trascinato in un club. Ha protestato per tutto il tempo. -

Mi viene da ridere e lancio un'occhiata al diretto interessato. Sta fumando di rabbia.

- Arriviamo al club e, dopo i soliti controlli inutili del buttafuori, siamo entrati. La musica era così forte, che anche un sordo l'avrebbe sentita. - indica il suo amico. - Abbiamo fatto una scommessa: se fosse riuscito a rimorchiare nella prima mezz'ora, ce ne saremmo andati. -

- E ci è riuscito? -

- Mark, stai zitto. - ringhia Jonah.

- Ci è riuscito, ma non completamente. -

- Mark... -

- C'era una bella...ragazza, al bancone, ma... -

- MARK! -

- Era una Drag Queen! -

Spalanco per un momento gli occhi, prima di scoppiare a ridere. Mi tengo lo stomaco e sento le lacrime formarsi ai lati degli occhi.

- Sei un uomo morto. - borbotta Jonah. - Giuro che ti uccido nel sonno. -

- Non è colpa mia, se non hai capito che c'era un bastone! -

- Mark! - sibila la signora.

- Pardon. -

- Dio onnipotente. - il grande mafioso gelido e antipatico, si mette una mano sulla faccia. È al limite della vergogna.

E beh...è un piacere, vederlo in queste condizioni.

Mi schiarisco la voce, cercando di recuperare un po' di contegno. - E com'è andata a finire? -

- Quando ha capito che sotto la gonna non c'era quello che si aspettava, l'ha puntata sul bere. Non l'ho mai visto così ubriaco. -

- Quando si dice "Bere per dimenticare". -

Mark scoppia a ridere. - Esatto! -

- Al diavolo... - Jonah si alza e va a chiudersi nella suite.

- Permaloso. -

Il mio sorriso si smorza di colpo. Non volevo farlo arrabbiare. Ho visto com'è e cosa potrebbe farmi, quando perde il controllo. E sono sicura non lo abbia ancora perso completamente.

Accidenti.

Rimango in assoluto silenzio per un bel po'. Non so quanto tempo sia passato. La signora Nowak si è appisolata, con la sua maschera da notte piantata sugli occhi e i tappi alle orecchie.

Anche Mark si è addormentato.

E se entrassi nella suite?

O la va, o la spacca.

Prisoner ( #Wattys2022 ) Where stories live. Discover now