Decorazioni, risate e un piccolo segreto

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*Elsie*

- Mamma, losso! - Evie indica una scatola di palline rosse. - Palla. -

- Sì, ma non sono per giocare. - ridacchio, spingendo il carrello. È nell'apposito supporto per bambini e guarda il negozio a occhi spalancati. Ha poco più di due anni, ormai ed è curiosissima. A volte un po' troppo, oserei dire. Soprattutto di notte...

- Mamma, giallo! -

- No, quelle sono dorate. Palline dorate. -

- Palline dolate. -

Abbiamo qualche problema con la pronuncia della "r". Jonah scherza sempre sul fatto che abbia preso dallo zio Aki. A proposito, ma dov'è finito!? Stava parlando con il suo orafo, che ha incontrato per caso qui ed è sparito da mezz'ora!

- Mamma, losa! - Evie riesce ad afferrare un cilindro di palline fucsia.

- No, no! - lo rimetto a posto, scatenando il suo pianto isterico. - Dobbiamo prendere quelle bianche, amore mio. - le bacio la fronte, per calmarla. - Papà vuole quelle. -

- Bianche. -

- Sì. - tiro fuori il suo coniglietto Bubi, per tenerla impegnata e vado alla ricerca di mio marito. Dunque, era fermo al reparto bricolage, se non ricordo male.

- Papà! - l'esclamazione di Evie mi risparmia la fatica. Lo troviamo ancora a parlare con l'orafo.

- Salve, signora Nowak. -

- Salve, signor McCune. - gli sorrido e la mia bambina gli fa ciao con la mano.

- Ciao, bella signorina! - lui le fa un piccolo baciamano, facendola arrossire. Ma guardatela, ora fa la timida! - Jonah mi aveva detto che eri bella come la mamma, ma non così tanto. -

- Ehi, ricordati che loro sono mie, Dan! - Jonah gli dà una leggera pacca sulla spalla, ridendo.

- Potrei essere il loro bisnonno, rilassati ragazzo mio. - prende una caramella dalla tasca e la dà a Evie. - Tieni, Babbo Natale ne ha lasciata una anche per te. So che sei stata molto brava. -

Mmh sì, mentre dormiva. - Evie, come si dice? -

- Glazie. -

Jonah scoppia a ridere. - È in modalità orientale, ci stiamo lavorando. - si avvicina a me e mi passa una mano dietro la schiena. - Allora, per quella cosa... -

- Ci penso io, non preoccuparti capo. -

- Va bene. -

- Quale cosa? - gli chiedo.

- Ah, un ordine per una cliente esigente. È passata ieri, ma lui non c'era e non ho avuto modo di dirglielo. -

Annuisco. Mi intendo di architettura, non di gioielleria.

- Bene, ci vediamo domani, allora. -

- Certamente. Buona giornata, signora Nowak. E ciao, piccolina. -

- Ciao, signole! - Evie parla con la caramella in bocca, facendolo ridere.

Jonah le bacia la testolina, ridacchiando. - Sei una peste, angioletto. - spinge lui il carrello, riuscendo comunque a tenermi per mano. È quasi estate, in Australia e la camicia azzurra che indossa...beh, mi fa sudare parecchio.

- Allora, avete trovato le palline bianche? Ah, eccole lì! - le prende da uno scaffale. - Architetto, che misura? -

- Grandi, medie e piccole, signor gemmologo. E prendi anche le lucine, per favore. -

Prisoner ( #Wattys2022 ) Where stories live. Discover now