CAPITOLO 22

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* Elsie *

Ancora non riesco a credere di aver parlato con un morto vivente. Perché Lindsay lo è eccome. Mark ha pianto sul suo cadavere...cioè, sul cadavere di sua sorella, pensando che fosse lei.

Ma perché non gli ha fatto sapere che è ancora viva? Anche con un messaggio in codice. Capisco la CIA, ma diamine, quel poveretto sono anni che si sente in colpa!

E poi...

- TU! - sibila Thopal, entrando come una furia. Salto sulla cassa dove sono seduta, per lo spavento. - LA TUA ORA È ARRIVATA! - mi afferra con forza per un braccio e mi sbatte sul pavimento. Ammortizzo la caduta con le mani, evitando di colpire la faccia. - QUEL MALEDETTO BASTARDO È FUGGITO! -

Jonah.

È scappato dall'ospedale? Quindi, questo significa che...

- MA È ARRIVATA L'ORA DELLA SUA FINE! - scoppia in una risata che mi terrorizza. Lindsay dice che devo resistere, che non mi ucciderà, ma non sono più sicura di crederle. Riuscirà a sentirmi, da lassù? - IL TUO CORPO SARÀ COSÌ MARTORIATO, CHE NON LO RICONOSCERÀ NEANCHE! - mi prende improvvisamente a calci nello stomaco. Urlo di dolore, cercando di parare i colpi con le braccia. Mi rannicchio, ma non serve a fermarlo. Inizia a battere sulla mia schiena, mozzandomi il fiato per il dolore.

Sei al sicuro, anche se ti sembra il contrario.

Ti sbagli, Lindsay. Non sono più al sicuro. Non lo sono mai stata.

Thopal riesce a strapparmi il vestito di dosso, lasciandomi in biancheria.

No, questo non succederà.

Cerca di togliermi gli slip, ma mi dimeno con tutte le mie forze. - NO!!! - grido, agitando le gambe come se fossi posseduta.

- STA' FERMA! - mi arriva uno schiaffo a tutta forza sulla guancia. Brucia, ma non mi arrendo.

Non so come, ma riesco a tirargli un calcio nello stomaco. Riprendo fiato e mi alzo in piedi, traballante. Mi tremano le gambe e, in più, mi gira anche la testa.

Vorrei chiamare Lindsay, ma non posso.

- PUTTANA! - Thopal si rialza e viene verso di me.

Corro dall'altro lato della stanza, fino a incollarmi alla porticina che porta al covo delle ossa. Batto tre volte contro il legno, sperando che Lindsay capisca la mia richiesta d'aiuto.

- AIHSUL EALAYHI! - abbaia improvvisamente Thopal. Due uomini enormi vengono verso di me e mi afferrano per le braccia.

Pianto i piedi a terra, cercando di resistere. - NOOOO!!!! LASCIATEMI!!! AIUTO!!!! -

- Non può sentirti nessuno! - Hassan inizia a ridere. - È finita, mia dolce Elsie. Se credi in Dio, recita le tue ultime preghiere. -

- JONAH TI UCCIDERÀ! - urlo. - SEI PIÙ MORTO DI ME, THOPAL! -

- Sei solo... -

- FOSSI IN TE, LE DAREI RETTA! - sibila Lindsay, spalancando la porta con un calcio. Gli tiene una pistola puntata contro. - Buongiorno, signor Thopal. Si ricorda di me? -

Lui spalanca la bocca dalla sorpresa. - Agente...Sullivan... -

- Viva e vegeta. - sposta lo sguardo sui due tirapiedi che mi tengono ferma. - Lasciatela andare, o faccio saltare in aria la testa al vostro capo. -

Ma Thopal non si lascia ingannare. - Un momento, ho ucciso l'agente Lindsay Sullivan. Ho i suoi documenti. -

- No, hai ucciso Lory Sullivan, mia sorella. - carica la pistola. - Ma non me. Io sono ancora qui, abn haram. -

Prisoner ( #Wattys2022 ) Where stories live. Discover now