CAPITOLO 11

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* Elsie *

Continuo a passeggiare per la stanza, borbottando tra me. È notte fonda, saranno quasi le tre. Il gala è stato noioso, a parte il siparietto con Jonah a bordo piscina.

Ed è questo a tormentarmi.

Non riesco a smettere di pensarci.

La sensazione delle sue labbra sulle mie, i nostri corpi così vicini. E le emozioni che ho provato. Così intense...

- Vado, o meglio di no? - bisbiglio a me stessa. - Ma se vado, sicuramente, passerei per la gatta mor...AAAH! - urlo un po' troppo forte, quando colpisco il piede contro il letto. Dio, che dolore.

La luce si accende di colpo, spaventandomi. - Elsie! -

Oh, no. Non Jonah!

- Va tutto bene, ho solo sbattuto...il piede. - mi mordo il labbro, per non pensare troppo al dolore. Mamma mia, ma di cos'è fatto quel dannato letto?

Lo sento soffocare una risata, mentre si inginocchia e mi costringe a sedermi sul materasso. - Fammi vedere. Quale piede è? -

- Il destro... -

Lo prende tra le mani e inizia a massaggiarlo. Noto con sorpresa che è ancora vestito. A differenza mia, che indosso una specie di pigiama. È più un completo da notte, in realtà. Di seta, bianco, con dei pantaloncini e un top leggero. Molto leggero. E non ho il reggiseno. Aggiungete i brividi che ho in questo momento...

- Passato? -

Deglutisco a fatica. - S-sì. Grazie. -

Alza la testa e il suo sguardo si blocca sul mio seno. Credo di essere appena diventata rossa come un peperone. Ok, Elsie, niente panico...

Jonah si schiarisce la voce. - Uhm...hai bisogno di qualcosa? -

- No. -

- Sicura? -

Per niente. In realtà, vorrei che restasse qui. Ma non voglio sembrare una disperata. Già mi sento abbastanza idiota...

- Beh, allora vado. - mi fa un mezzo sorriso. - Buonanotte. - si alza e lascia la stanza.

Rimango immobile, seduta sul letto, a guardare la porta chiusa.

E se lo seguissi e al diavolo le paranoie? Farei la figura della scema? Beh, per quanto mi riguarda, l'avrei già fatta con il bacio di prima.

Al diavolo!

Vado verso la porta e appoggio la mano sulla maniglia.

No, meglio di no.

E se mi rifiutasse? Se quel bacio fosse stato solo un momento di debolezza? Capita a tutti, anche a un ghiacciolo come lui.

Metto di nuovo la mano sulla maniglia.

Vado.

O la va, o la spacca.

La abbasso e...

- Jonah. - sussurro, a bocca aperta.

Era dietro la porta. Non se ne è andato.

Significa qualcosa, no?

- Dimmi soltanto...sì o no. -

Guardo i suoi occhi grigi. Riesco finalmente a leggervi delle emozioni. Sono lucidi, ha le pupille dilatate e sta iniziando a sudare.

Diavolo, significa proprio qualcosa.

Fallo, Elsie, o te ne pentirai per tutta la vita. Sai quello che provi, ora, nonostante tutto. Vuoi davvero perdere questo momento?

Prisoner ( #Wattys2022 ) Where stories live. Discover now