CAPITOLO 55

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* Elsie *

Tra due giorni, partiremo tutti per gli Emirati Arabi. Evie e Jonah per Dubai. Mark, Lindsay, un agente della CIA e io, per Abu Dhabi.

Sono terribilmente preoccupata, ho paura che vada tutto storto.

Continuo a spazzolarmi i capelli, con le mani che tremano, finché la porta non si apre e Jonah fa il suo ingresso. - Dorme come un sasso. - sussurra, richiudendola piano.

Annuisco, rimettendo la spazzola nel mobiletto. Siamo tornati all'appartamento della CIA e, ovviamente, degli agenti ci tengono perennemente d'occhio. Mi sento circondata e non mi piace molto, ma è necessario, al momento.

- Ehi, tutto bene? - preme le mani sulle mie spalle e mi sposta i capelli di lato. - Elsie, parlami. -

- Ho paura. - confesso. - Ho paura che...che andrà male. Non voglio perdere te e Evie, non lo sopporterei. -

- Non perderai né me, né lei. - mi fa voltare verso di lui e mi asciuga le lacrime. - Andrà tutto bene, amore mio. -

- Promettimi che ce ne andremo, quando sarà tutto finito. Voglio ricominciare da un'altra parte, solo noi tre. -

- Te lo prometto. - si china a baciarmi. - Andremo lontano da qui, solo noi tre e saremo finalmente sereni. -

Lo abbraccio e chiudo gli occhi. - Ti amo, Jonah. -

- Ti amo anch'io. - mi solleva il mento, per baciarmi di nuovo. - Mi hai stravolto la vita, lo sai? -

- E tu hai stravolto la mia. - lo spingo contro il muro, nonostante io sia uno gnomo, rispetto a lui. - Ma ora non voglio più parlare. -

- Nemmeno io. - inverte le nostre posizioni e mi solleva da terra. Gli allaccio le gambe dietro la schiena, mordendomi il labbro.

È così bello, che ancora fatico a credere sia tutto mio. E che voglia passare tutta la vita con me.

- A cosa stai pensando? - ridacchia.

- A quanto, nonostante tutto, io sia fortunata. - gli passo le dita tra i capelli. - A quanto sia felice al tuo fianco. Siamo caduti tante volte, ma ciò che ci lega, ci ha permesso di rialzarci sempre. Insieme. -

- Sei... - viene interrotto dal pianto di Evie. - Aspettami in camera, la rimetto a nanna e torno da te. - mi bacia e corre via.

Scoppio a ridere, mentre vado a stendermi sul letto.

Come si fa a non amarlo, quando è così?

Ma sono troppo curiosa e vado a sbirciare in corridoio. Jonah è chino sulla culla di Evie e le sta sussurrando qualcosa per farla riaddormentare.

È incredibile quanto, quella piccola e dolce bambina, lo abbia cambiato. Non solo è diventata la sua ragione di vita, ma anche il suo secondo amore. Ancora non lo sa, ma ha un papà disposto a morire cento volte, per lei.

Torno in camera e mi siedo di nuovo sul letto, a gambe incrociate.

No, dovrei cambiarmi.

Frugo nei cassetti e trovo un babydoll rosa. È carino, ma no.

Hah! Trovato! Un completino di pizzo bianco, semplice, ma d'effetto.

Controllo di nuovo in corridoio, per assicurarmi che Jonah non stia arrivando e me lo infilo. Grazie a tutto lo stress accumulato ultimamente, ho finalmente perso i chili della gravidanza e sono tornata al mio vecchio peso. Ho solo qualche smagliatura, ma ormai fanno parte di me.

Prisoner ( #Wattys2022 ) Where stories live. Discover now