CAPITOLO 5

9.4K 285 13
                                    

* Elsie *

È passata una settimana, da quando sono rinchiusa qui dentro. Le giornate sono infinite e lo sconforto inizia ad assalirmi come un killer silenzioso.

Il mio computer non funziona più. Il cellulare è completamente scarico e non ho niente con cui ricaricarlo.

Passo ore nella vasca, anche vestita e senza acqua, a fissare la città degli angeli dall'alto. Sono sempre circondata dal silenzio. Non si sente nessun rumore, quassù.

Vorrei anche poter leggere un libro, almeno avrei un modo per non pensare a questa situazione.

Tramite un bigliettino, Nowak mi ha fatto sapere di aver detto alla mia famiglia, a nome mio, che sono molto impegnata e che non potrò contattarli.

Non ho la più pallida idea di come abbia fatto e non voglio neanche saperlo, a questo punto.

Sospiro e stringo un po' di più le ginocchia al petto. Sono rannicchiata in un angolo della stanza. Mi sento come gli animali dello zoo. Tutti vogliono guardarli, senza capire quanta sofferenza ci sia dietro quegli occhi che li osservano da dietro la rete.

La serratura scatta, ma non mi muovo. Tengo lo sguardo basso, come se la moquette costosissima ai miei piedi fosse interessante.

- Ti ho portato uno spuntino. -

Alzo la testa di scatto. Non è Nowak, ma un ragazzo più o meno della sua età, con la pelle scura e un sorriso gentile sul viso.

- Dai, vieni a mangiarlo con me. - si avvicina e allunga una mano verso di me. Mi copro istintivamente la faccia, non sapendo cosa voglia davvero farmi. - Hai tutte le ragioni per avere paura, ma io non ti farei mai del male. Per me, le donne sono sacre. -

Lo guardo, ancora un po' intimorita. - Chi sei? -

- Mi chiamo Mark. - si siede accanto a me e mi passa un piattino con una fetta di torta. - Sono il migliore amico di Jonah e il suo braccio destro, ma tra i due sono quello buono. Anche se mi fa fare le cose peggiori. -

Che bella descrizione di sé.

- Dai, mangia. È una cheesecake al mango. Ti assicuro che è buona. -

La guardo. Sì, effettivamente sembra buona. - Non ho fame... -

- Hai paura che sia avvelenata, ho capito. - con la forchetta, prende un pezzo della mia fetta e lo mangia. - Se tra poco morirò, dì a Jonah che è un grandissimo stronzo. -

Mi viene da ridere, ma mi ha convinta. Se l'ha mangiata lui, non può esserci niente.

Ne assaggio un po' e devo ammettere che è deliziosa. Il mio stomaco vuoto ringrazia all'istante.

- Sai, Jonah non è così cattivo come sembra. -

- No, è cento volte peggio. - borbotto.

- Come darti torto. - ridacchia. - Ma no, è solo il suo modo di difendersi. Anche se non sembra, ne ha passate tante e questo lo ha portato a diventare quello che è oggi: un mostro con un cuore di ghiaccio. -

- Perché mi tiene prigioniera qui dentro? Cosa vuole farmi? -

- Vuoi la mia opinione? - sventola la forchetta in aria. - Secondo me, non ti farà assolutamente niente. Magari finirà addirittura per innamorarsi di te, ci scommetto la mano destra. -

Mi va di traverso la cheesecake.

Innamorarsi di me? Nowak?

Mai in un milione di anni!
Piuttosto, vado a chiudermi in convento.

Prisoner ( #Wattys2022 ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora