Bubi, gelosie e un bel caratterino

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* Elsie *

- Cavolo, quanta gente... - borbotto, vedendo la fila che abbiamo davanti. Siamo venuti a incontrare Babbo Natale e ci sono una marea di famiglie in attesa. - Non arriveremo mai. -

- Ce la faremo. - Jonah controlla Evie nel passeggino. Sta giocando tranquillamente con il suo Bubi. - Spero solo non inizi a piangere. -

- Quasi tutti i bambini si disperano, non preoccuparti. -

- Davvero? -

- Ah-ah. - avanziamo di un passo. - Anche Jess e io, abbiamo foto con Babbo Natale in cui eravamo in lacrime. - ridacchio. - Sembravamo due bambine che erano state abbandonate lì. È imbarazzante guardarle, a distanza di vent'anni. -

Jonah non risponde e mi rendo conto dell'errore. Lui non ha mai festeggiato Natale e, ovviamente, non ha foto con Babbo Natale.

Mi volto verso di lui e gli do un bacio. - Scusa. -

- No, no. - mi passa un braccio sulle spalle. - Va tutto bene, angelo mio. Mi farai vedere quelle foto, un giorno? -

- Va bene. Sono comunque meno orrende del video del vasino, questo è sicuro. -

Scoppia a ridere. - Eri adorabile, in quel video. -

- Piantala. Non ricominciare. -

- Papà, Bubi! -

Guardiamo entrambi verso Evie. Sta urlando, perché un bambino le ha preso Bubi. Jonah si inginocchia, mentre la mamma del bambino gli restituisce il coniglietto, scatenando il pianto isterico di suo figlio.

- Scusate. -

- Non si preoccupi. - Jonah le sorride.

- Eric, chiedi scusa. - la donna indica Evie. - Le hai preso il coniglietto, che non era tuo. -

- Signora, non è necessario. - intervengo. - Sono cose che succedono. -

Ma lei mi ignora e parla con mio marito. - Le chiedo di nuovo scusa. -

Eric si avvicina a Evie e le prende la manina. - Scusa. - la abbraccia anche e mia figlia sembra apprezzare.

Al contrario di Jonah, ovviamente.

- Ma come sono carini. - la donna appoggia una mano sul braccio di mio marito.

Ah, ma sul serio!? Chi diavolo si crede di essere?

- Tenga, questo è il mio numero. - gli porge un tesserino. - Sono un avvocato divorzista. -

Pure!

- Ehm...grazie, ma sono felicemente sposato. - Jonah le mostra la fede. - E amo mia moglie, quindi no. - arruffa i capelli del piccolo Eric, allontanandolo allo stesso tempo da Evie e spinge il passeggino il più lontano possibile, trascinandomi per una mano. Rivolgo un sorriso al bambino, che non ha nessuna colpa e gli faccio l'occhiolino. Ma ignoro sua madre perché, se dovessi guardarla, potrebbe morire fulminata. Ed è Natale, siamo tutti più buoni, quindi meglio evitare.

- Jonah, rallenta. - gli tiro il braccio.

Si ferma in un angolo, furioso. - Ma cosa voleva quella donna? Mi ha addirittura dato il suo biglietto da visita! Sono un avvocato divorzista. - imita la sua voce. - Sul serio!? -

- Ok, ma calmati. Dovrei essere io a fare una scenata di gelosia, non tu. - e non posso fare a meno di ridere.

- Non ridere, Elsie. -

Mi aggrappo al suo collo. - Ma sei felicemente sposato e ami tua moglie, quindi di cosa ti preoccupi? -

Si rilassa. - Quel bambino ci stava provando con Evie. -

Prisoner ( #Wattys2022 ) Donde viven las historias. Descúbrelo ahora