CAPITOLO 30

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* Elsie *

Controllo ancora una volta la temperatura dell'acqua. Sì, è perfetta. I sali sono versati, le candele accese e la luce è spenta.

Premo il tasto dell'idromassaggio ed è decisamente tutto pronto.

- Elsie? - Jonah bussa alla porta. - Tutto bene? Ti senti di nuovo male? -

Anche se ho ancora una leggera nausea, non ho più vomitato. Ma almeno ho imparato la lezione: basta salmone crudo.

Sblocco la serratura e spalanco la porta. Non ho assolutamente niente addosso, a parte un asciugamano che copre...quanto basta, mettiamola così.

- Ma che... -

- Sorpresa! - esclamo, tirandolo dentro.

Si guarda intorno, soffermandosi sulla vasca idromassaggio. I suoi occhi si infiammano all'improvviso e fa saltare tutti i bottoni della sua camicia. - Mi piacciono le tue sorprese. - finisce di spogliarsi in un baleno e viene a baciarmi, tirando via l'asciugamano. - Ora siamo pari. -

Sento già la sua erezione farsi prepotente e mi sfugge un sorriso. Lo tiro verso la vasca ed entro per prima. Jonah mi segue a ruota e si siede, trascinandomi a cavalcioni sopra di lui. Ma mi tengo a distanza, perché ho una cosa da fare, prima di quello che vuole.

- Ho un regalo per te. -

- Un altro? -

- Beh, la lettera non era proprio un regalo. -

- Non ho bisogno di regali, Elsie. -

- Lo so. - prendo la scatolina dalla mensola. - Ma per me lo è. -

La prende e tira su il coperchio. C'è un braccialetto particolare, perché è composto da due lacci intrecciati: uno di acciaio inossidabile e uno di pelle nera.

- L'acciaio e la pelle sono due materiali diversi. - spiego. - Eppure, uniti insieme, sono indistruttibili. Questo bracciale potrai piegarlo, ma mai spezzarlo. Rappresenta... -

- Noi due. - mi interrompe.

- Sì. -

Lo guarda a lungo, prima di sorridere e infilarselo al polso. - Mi sta a pennello. -

- Mark mi è stato utile. - ridacchio.

- E sta imparando a nascondermi le cose, incredibile. - scuote la testa, ridendo, prima di prendermi il viso tra le mani. - Grazie, angelo mio. Hai reso speciale questo compleanno. -

- So che per te è difficile viverlo come vorresti, ma... -

- No, con te non è difficile. -

Sorrido. - Neanche se ho preso il bouquet? -

Ride di cuore. Mi piace il suono della sua risata. È così rara. - Non la pianterai più, eh? -

- Chi lo sa? - mi chino a baciargli il collo. - Ora, è il momento dell'ultimo regalo, amore mio. -

- Mmh...fai di me quello che vuoi. -

Gli passo lentamente la lingua dietro l'orecchio, facendogli venire i brividi. Se mia madre sapesse qual è il vero concetto di "esplosivo" tra me e Jonah, rimarrebbe traumatizzata a vita.

Sento le sue mani stringermi i fianchi, mentre gli sfioro il petto con le labbra. Geme appena, lasciando andare un lungo sospiro.

Le mie dita vagano sul suo ventre muscoloso, fino a raggiungere le sue cosce. Le accarezzo con decisione, senza toccare altro.

Prisoner ( #Wattys2022 ) Where stories live. Discover now