CAPITOLO 19

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[Questo capitolo è diviso in sei parti]


* Elsie *

Mi guardo intorno e, più lo faccio, più mi sento decisamente fuori posto. Non è il mio ambiente. Le persone sono tutte troppo serie, troppo eleganti, troppo...troppo.

E Jonah è teso come una corda di violino. Non capisco perché. Non smette un attimo di guardare i presenti, come se cercasse qualcuno. È irrequieto e lo sta trasmettendo anche a me.

- Jonah? - bisbiglio.

Gira la testa verso di me. - Dimmi. -

- Tutto bene? - cerco di prendere la sua mano, ma la allontana. Fa così da quando siamo arrivati. Forse, non vuole che tutti sappiano di noi due? Ma, allora, perché mi ha portata qui?

Ok, sto diventando paranoica.

Afferro al volo un bicchiere di Champagne e ne butto giù metà tutto d'un fiato. È forte, ma mi rilassa.

Un uomo imponente e carismatico sale sulla pedana dell'asta. Tocca un paio di volte il microfono, per assicurarsi che sia acceso. - Signore, signori, buonasera e benvenuti al nostro gala di beneficenza. -

Accanto a me, sento Mark bisbigliare a Jonah. - Non ci avevano detto che sarebbero stati loro a officiare il gala. -

Loro? Loro chi?

- Vedo tanti volti conosciuti e altri decisamente nuovi, ma molto...molto gradevoli. - il suo sguardo penetrante si fissa su di me. - E mai avrei immaginato di vederli al fianco di alcuni di voi. - ora, tutti gli occhi sono puntati su di me. Voglio sprofondare. - Ma, bando alle ciance, è ora di iniziare l'asta. Il primo oggetto è un pezzo raro. Il più raro, forse. - indica un vaso alla sua sinistra. - Completamente in argento, appartiene al periodo Meiji giapponese... -

Non ascolto più le sue parole. Non ci riesco, in realtà. Qualcosa di appuntito sta premendo sulla mia schiena e un respiro rovente mi solletica le spalle nude. Non mi piace. Jonah si è allontanato per parlare con Mark. Sono sola. E ho paura.

Faccio finta di niente e finisco di bere lo Champagne.

Calma, Elsie. Ora Jonah si girerà, vedrà il tizio dietro di te e correrà a salvarti. Non ti lascerà qui.

Ma Jonah non si gira. E nemmeno Mark.

- Ho dimenticato di dirvi una cosa. - dice il "banditore". - Non ci saranno aste, stasera. Non ci sarà neanche un gala, in realtà. -

La lama del coltello si sposta improvvisamente sulla mia gola. Il bicchiere mi scivola dalle dita, schiantandosi sul pavimento di marmo.

Jonah si volta immediatamente verso di me. I suoi occhi si scuriscono di rabbia, ma anche di paura. Mark tira fuori una pistola e la punta verso di noi. Verso l'uomo dietro di me, in realtà.

- Buonasera, Nowak. - dice il tizio sulla pedana. Prende il microfono in mano e si piazza tra noi e loro. - Devo farti i miei complimenti, hai scelto davvero bene. -

- Lasciatela andare. - ringhia.

- Non sei in condizione di dare ordini. - si avvicina a me e mi sfiora la guancia. Rabbrividisco di terrore. - Sei davvero bella, Elsie. -

Sa anche il mio nome...

- NON TOCCARLA! - Jonah corre verso di noi e lo tira via. - E TU LASCIALA ANDARE! SUBITO! - punta la pistola contro l'uomo che mi tiene bloccata.

In questo momento, è un'altra persona. Ogni traccia di calma e benevolenza è sparita. C'è solo un uomo follemente arrabbiato, pronto a uccidere chiunque osi intralciare il suo cammino.

Prisoner ( #Wattys2022 ) Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt