CAPITOLO 25

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* Elsie *

- Non ci posso credere, siamo alle Bahamas! - salto al collo di Jonah. - Era questa la sorpresa, allora? -

- Più o meno. - mi dà un bacio.

- Mi mancava questo posto. - Lindsay si tira su gli occhiali da sole. Non deve essere stato facile, per lei, doversi fingere morta, sapendo tutte le conseguenze. E sono felice di averla "trovata".

- Dove siamo, esattamente? - chiedo.

- Al porto di Albany. - risponde Mark. - La parte più lussuosa delle Bahamas e di tutti i Caraibi, probabilmente. -

Mi rivolgo a Jonah. - Scommetto che c'è una villa Nowak anche qui. -

- Scommessa vinta. - ridacchia.

Tecnicamente, siamo qui per nasconderci e non in vacanza. Mi hanno detto che Thopal non verrebbe mai qui, perché ha paura della mafia locale, o qualcosa del genere. Non voglio neanche saperlo, onestamente.

Jonah mi prende per mano e andiamo verso una sontuosa villa che mi lascia a bocca aperta. È su un solo piano, ma è...immensa. Qui, riconosco la mano di Morris Adjmi, un famosissimo architetto di New York.

- Hai già capito che non l'ha progettata Russell, vero? - Renée mi guarda attraverso i suoi occhiali da sole, con un sorrisetto divertito.

- Sono così prevedibile? - borbotto.

- No. - rispondono tutti e quattro in coro.

- Ma ti sfido a descriverla in ogni particolare. - Mark mi tende la mano. - Se non ci riesci, dovrai vestirti da cameriera sexy e servirci la cena. -

- Non ci pensare! - sibila Jonah.

- E se ci riesco, invece? - lo provoco.

- A te la scelta. -

- Bene. Allora, se ci riesco, tu ti vestirai da cameriera sexy e servirai a noi la cena. -

- Affare fatto. -

Ci stringiamo la mano e parto all'attacco. Non sa che si è appena firmato la condanna a morte.

Inizio dalla piscina, che è praticamente a un passo da noi. - Mosaico di vetro di Murano colorato. Colonne di marmo italiano, a sorreggere il patio a nido d'ape. - indico la porta d'ingresso e le finestre. - Ingegneria tedesca, un vero tocco di classe e modernità, in perfetto equilibrio con la struttura della villa. - oso entrare senza permesso e mi guardo intorno. Pareti di gesso veneziano e pavimenti di marmo italiano, come le colonne esterne. Mobili su misura, illuminazione a led e...oh! - passo la mano sul tavolo da pranzo. - Quercia centenaria. - mi avventuro lungo un corridoio e raggiungo quella che credo sia la camera da letto padronale.

Sto per continuare la mia descrizione, quando Jonah scoppia a ridere. Si toglie gli occhiali, asciugandosi una lacrima. - Scusate. Mark, arrenditi, sei finito. -

- No! - lui batte il piede a terra, come un bambino capriccioso. - Vai in bagno, Elsie, e descrivi tutto. -

Non ci penso due volte. Apro la porta scorrevole e ammiro per un momento il tutto. - Marmo bianco di Carrara, il top della qualità italiana. Vasca da bagno di ghisa pregiata. Lavabo... -

- Ok, va bene! - mi interrompe. - Hai vinto. -

Ora è Lindsay a ridere. - Amore mio, finalmente potrò vederti vestito da cameriera sexy! -

- Sono troppo vecchia per queste cose. - Renée scuote la testa, ridacchiando e se ne va nella sua stanza.

Jonah si incolla alla mia schiena e mi bacia la spalla. - Amico mio, non vedo l'ora di vederti con le gambe depilate. -

Prisoner ( #Wattys2022 ) Where stories live. Discover now