CAPITOLO 59

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* Elsie *

- JONAH! EVIE! - spalanco la porta dell'hotel e mi precipito dentro.

Jonah è seduto a terra, con Evie tra le gambe e stanno ridendo insieme.

Stanno...bene.

E c'è silenzio.

- Ma...ma...ma... - la mia bambina gattona verso di me e mi tira i pantaloni, indicandomi di prenderla in braccio.

Ma sono pietrificata e non ci riesco.

Dov'è Christian? È tutto finito? Possibile che Jonah non abbia neanche un piccolo graffio?

Lo guardo, confusa e lui mi sorride. - Ciao, angelo mio. -

- Ma...ma...ma... - Evie inizia a singhiozzare. - Ma...ma... -

Mi inginocchio e la stringo a me. Sentire il suo profumo, mi fa scoppiare in lacrime. Sta bene. Jonah sta bene.

È davvero finita.

- Amore mio. - sussurro, accarezzandole i capelli. La codina che le aveva fatto suo padre, si è sciolta e ora li ha tutti dritti sulla testa.

- Ma...ma...ma... -

- Ciao. - la sollevo su un fianco e gattono verso Jonah, che mi accoglie a braccia aperte. Appoggio la fronte sul suo petto ed Evie ne approfitta per tirargli la camicia.

- Ti siamo mancati? -

- Da morire. - strofino la guancia contro di lui. - Dimmi che è tutto finito, ti prego. -

- È tutto finito. - lo sento baciarmi la testa. - Christian non c'è più e noi siamo finalmente liberi. -

Christian non c'è più.

Sollevo di scatto la testa verso di lui. - Non l'hai...ucciso tu, vero? -

- No. Ha fatto tutto da solo. -

Vedo una scintilla di dolore, attraversare i suoi occhi grigi e decido di terminare qui la conversazione. Se un giorno vorrà parlarne, sa che sarò lì per lui.

Mi avvicino per baciarlo e, quando le nostre labbra si incontrano, tutto il resto scompare. Esistiamo solo noi due.

Beh...noi due e una bambina gelosona di quasi otto mesi.

- Pa...pà! - protesta, mettendo una manina tra di noi. - Pa...pà! -

Scoppio a ridere e mi allontano. - Ok, ok, calmati! Ma ricordati che papà è anche mio. -

- Pa...pà... - appoggia la testolina sulla sua spalla, con un sorrisetto furbo stampato in viso. - Pa...pà... -

- Vedremo se dirai ancora "papà", quando avrai sedici anni e ti impedirà di uscire con il teppista di turno. -

- ELSIE! - sibila Jonah, ridendo.

- Ehi, è la verità! -

Mi tira sopra di lui, passandomi un braccio attorno alla vita. - Vuoi che mi vendichi, per caso? -

- Dipende. -

- Diciamo che... -

- Pa...pà! - Evie ci vede di nuovo troppo vicini e si fa sentire.

Jonah recupera il suo peluche dal letto e glielo lancia dall'altro lato della stanza. - Oh, Evie, guarda! Il tuo coniglietto sta scappando! Corri a prenderlo! -

Scoppio a ridere, quando lei, a quattro zampe, parte come un fulmine.

- Jonah, non è un cane, sai? -

Prisoner ( #Wattys2022 ) Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum