FINO A FARMI MALE [Benjamin Mascolo]

~49~

«...lo giuro...»

Carly Pov.

«Sei emozionato?» Chiedo a Cameron mentre entriamo nel suo nuovo ufficio. Grazie a me ha trovato un impiego qui a New York.

«Un po'- Sorride. Ha finalmente ottenuto un posto da avvocato.
Entriamo in un ufficio molto moderno, con una grande scrivania ed una parete di vetro che affaccia su New York... è a dir poco un ufficio stupendo.
«Signor... Avvocato Dallas» Una voce entra nella stanza.

Entra una ragazza non molto alta con i capelli biondi fino alle scapole.
«Salve, sono la sua nuova segretaria» Annuncia.
«Si, mi scusi, signorina...?- Chiede Cam.
«Oh... Beh, mi chiamo Sara, ma può chiamarmi come vuole lei» Sorride.
Il mio cuore manca un battito... Quegli occhi ...

«Ma... Ti chiami Sara... Sara, come?» Chiedo tremante.
Cameron mi guarda prima sorpreso e poi sorridente.
«Beh... Da piccola il mio cognome era McCurtis, ma poi i miei sono morti e insomma, ci sono stati un po di imbrogli in orfanotrofio...» Arrossisce. Parla con una vocetta familiare, una voce che sembra calma, ma poi diventa pimpante... Una voce... Come quella di mia madre...

«Sara! Sara!» Comincio a piangere di gioia. LA HO TROVATA! Dopo anni, eccola qui... Dio, quanto ti ringrazio.
«Si, Sara... E tu chi sei?» Sembra impaurita dalla mia reazione.

Cameron guarda il tutto sorridendo.
«Ricordi come si chiamava tua sorella...?» Chiedo.
«Mia sor... Come sai che avevo una sorella?» Mi guarda stranamente.
«Perché ti voglio rivedere da tanto!» Rimane sorpresa.
«Ca... Carly...» Dice tremante.
Annuisco e gli salto addosso.

Piange anche lei. È uno dei momenti più belli della mia vita.
«Cazzo! Avevi solo cinque anni quando ti ho persa!» Dico.
«Si... Una cosa del genere! Ma ora non importa! Oddio! Uscita dall'orfanotrofio ti ho sempre cercata» Mi stringe forte. Ogni tocco, sento mia madre.

«Bene... Scusate ma devi lavorare ora!» Annuncia scherzosamente Cameron.

Annuiamo ed usciamo.
«Ci sono tante cose da dirci! Gli ultimi anni, la vita!» Accarezzo i suoi capelli.
«Si... Ti va di andare da Starbucks?» Propone.
«Certo!» La prendo per mano.