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«...una parola può ferirti fino a sanguinare...»

Tornati a casa, non c'è quasi nessuno.

Solamente Laura che legge un libro di ricette e Ben, che vestito di tutto punto con una camicia granata e jeans bianchi, mi aspetta seduto sul divano.

«Rieccoci»Fa Fede andando ad abbracciare Laura «è andato tutto bene, vedrai» le sussurra.

«Andiamo?» mi spinge verso la porta contro la mia volontà.
Sindy entra in salotto con un libro, e guarda Fede e Laura farsi le coccole prima di andare in cucina.
«Così?» Indico i miei abiti. Non posso uscire di sera in questo modo, e poi vorrei farmi una doccia» lo prego.
«Va bene figliola, ma poi subito qui» scherza dandomi una pacca sulla spalla.

«Amore, dove mi porti?» Il fresco della sera viaggia per tutte le strade di Modena. Ben mi tiene la ma o stretta alla sua mentre camminiamo lungo un corso di negozi.
«Ti porto al Max Hotel, Fanny» dice contendo. Quell'hotel costa una fortuna. Mia madre ci lavorava tanti anni fa e mi raccontava sempre di come i clienti erano pignoli e superficiali.
«Ben ma costerà migliaia di euro per una sola notte! Andava benissimo anche una semplice pensione» Sbraito ma lui mi zittisce con un bacio.
«Per te spenderei cifre enormi e mi addebiterei, Fanny. Comunque, il proprietario è amico di Cameron, il fidanzato di Carly, quindi avremo uno sconto» Mi rassicura potandosi la mia mano al petto «tranquilla».

«Ma sei sicuro che posso entrare così, o sono troppo casual» chiedo per l'ennesima volta negando a Ben di accedere nell'hotel.
«Senti, hai un vestito bellissimo addosso e dei tacchi niente male. Vai bene così, anzi stai meglio di me» Sorride ed io annuisco «devi smetterla di lamentarti per come sei, perché mi
irriti».

L'uomo alla reception è stato abbastanza chiaro sulle attenzioni che dovevamo avere degli spazi.
Saliamo alla camera 101 e dopo lo scricchiolio della chiave nella serratura, mi trasformo in una principessa. Sembra di esseee al Buckingham Palace. È più che una camera, è una vera suite imperiale.
È tappezzata di velluto rosso in ogni angolo, e al centro c'è un letto a baldacchino più grande e largo del bagno che abbiamo a casa.

«Ben, io...» Comincio.
«Ti ho detto di stare zitta e tranquilla. Tu sei perfetta e anche la camera è perfetta. I soldi non sono tuoi problemi» Fraintende quello che in realtà volevo dire.
«Volevo dire... Non ceniamo? Ho abbastanza voglia di mangiucchiare qualcosa»
«Uh... Certo. Vediamo cosa c'è» Apre uno sportello molto fortemente dove c'è della frutta. Grandioso.
«Ben, l'uomo ha detto di essere delicati!» rido.

«Vieni qui» Dice dopo aver mangiato scaraventandosi sul letto e sbottonandosi la camicia. È uno schianto, cazzo.
«Oh, Ben... è proprio un fabbisogno per te» Esclamo divertita.
«Certo, sei come un fabbisogno giornaliero che non mi può mancare. Ne ho fatto a meno per anni, ma ora basta» Sorride.

«Aspettare non serve a niente, perché l'amore quando attende non bussa due volte» sussurra prima di avvicinarsi al letto.

. . .

Sto vivendo emozioni uniche. Solo con lui, solo con Ben mi sento me stessa.
«Si, Giorgia, cazzo. Così, da brava» Strilla Ben. Ha detto Giorgia? Si ha detto Giorgia.
La mia adrenalina si ferma, non mi sento più le gambe e le braccia. Mi ha chiamato come la francese.
Mi fermo subito.

«Cosa?» Se lo nega, gli rinfaccio tutto.
«Che succede?» Si alza.
«Mi hai appena chiamata Giorgia» Scandisco cercando di mantenere la calma.
«Dici sul serio?» mi passa una mano su un braccio «mi sarà scappato. Dai, vieni»
«No Benji, è grave. Mi hai chiamato con il nome della francese
«Scusa Fan. Mi sono sbagliato» Cerca di tirarmi a se ma mi scosto «capita»
«Davvero Ben? Capita perché ti piaceva fartela, vero?»
«Ma che cazzo di ragionamento è!» 

Mi alzo e mi rivesto.
«Che fai?» Chiede.
«Me ne vado» Non posso, basta. So che sto esagerando, ma ora voglio restare sola, o meglio, voglio stare senza Ben.
«Da sola a quest'ora?» Si preoccupa. Ma per favore.
«Si, ho ventitré anni. Non sono una bambina, Benjamin» Sbotto.

«Mi è scappato. È stato un errore!»

Continua a implorarmi di restare, ma non lo ascolto.

Appena vestita, esco e sbatto la porta, lasciandolo da solo.
So che è stupido, ma pronunciare quel nome mi ha irritato parecchio.

Strano che non mi insegue.

E se è stato nuovamente con Giorgia in questo periodo? Se mi ha chiamato così pensando di stare con lei a letto?
Oddio! Non riesco a non pensarlo!

FINO A FARMI MALE [Benjamin Mascolo]Where stories live. Discover now