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«...ma se uno schiaffo ti fa male quando è morale...»

Sono le quattro e sono ancora più indolenzita.

Le cose sporche che Ben mi diceva mi spingevano a rifarlo, così, ho dovuto.
È stato meno eccitante della scorsa notte, ma comunque eccitante.
«Piccola, ora fatti una bella doccia, così sarai pronta per uscire» Dice ancora con l'affanno.

Improvvisamente il suo cellulare suona.
«Rispondi tu» Ordina.
Prendo il cellulare e sul display leggo il nome "Giorgia". Non ci posso credere. È rimasto il coglione di prima.
Chiudo la telefonata.

«Ti senti ancora con lei?» Chiedo evidentemente irritata.
«Giorgia? No» Mente, ne sono sicura.
«Non dire palle! Era sua la chiamata» Incazzatura estrema.

«Mi avrà chiamato, ma io non la sento da tanto. Fidati di me. Anzi, adesso la richiamo e vedrai che non c'è nulla» Mi calmo un po' mentre digita il numero e mette il vivavoce.

«Pronto Ben?» Ed eccola qui in tutta la sua puttanaggine. Calma Fanny.
«Cosa volevi prima?» Chiede Ben dopo qualche secondo.
«Oh, volevo sentirti» La pressione ricomincia a salire, fisso Ben per fargli capire che mi sto irritando, quindi si affretta a continuare.

«E perché?»
«Perché voglio invitare te e la tua ragazza al mio matrimonio» Cosa? Matrimonio? Povero idiota! Credevo che volesse proporre a Ben un accordo di sesso continuo, ma questa non me l'aspettavo proprio.

«Ti sposi?» A Benji viene quasi da ridere.
«Certo, fra due settimane. Verrete?» Ben mi guarda come per chiedermi cosa fare, faccio cenno di non sapere cosa fare. Non sarebbe una buona idea, soprattutto perché non riuscirei a guardarle la pancia, che contiene il bambino figlio di Ben.

«Ti faremo sapere» Rispondiamo in coro.
«Okay, se verrete, ci vediamo alla chiesa centrale domenica prossima» Riattacca. Immaginare quella stronza che si sposa in una chiesa mi fa assai strano.

«Visto. Ci ha invitati al suo matrimonio» Mi rassicura «andremo?» dice poi.
«Non lo so Ben. Non sarebbe una buona idea, soprattutto ora che la pancia comincia a vedersi»
«Cosa importa. Ce ne andremo subito, e in chiesa non mettiamo piede» ipotizza.
«Ben a te sembrerà stupido, ma vederla e immaginarla tra le tue braccia avvolta in un lenzuolo e piena di succhiotti mi fa male, molto male. Sto ancora soffrendo Ben, lo sai che soffro?»
«Si Fan, scusa. Decideremo» afferma prima di darmi un casto bacio.

Sono pronta per uscire con Fede. Per la testa ho vari pensieri, in primis quello del matrimonio.
Entra in salotto con una camicia blu ed un jeans bianco. Beati gli uomini che indossano pantaloni bianchi con totale indifferenza.

«Andiamo?»
«Andiamo» Risponde dandomi una pacca sulla spalla.

Con l'auto arriviamo ad un negozio che a vedere sembra molto costoso.
«Eccoci» Entriamo. Il commesso è un ragazzo abbastanza alto, biondo ed occhi verdi.
Ci propone vari completi e Fede li misura tutti, senza farsene sfuggire uno.

Dopo circa un ora di prove, Fede prende un semplice smoking che gli calza a pennello. Due ore per uno stupido smoking, seh.
Entriamo in auto e prima di tornare, mangiamo un gelato.
«Allora, come vanno le cose con quel Don Giovanni Combina Casini?» Chiede fede infilando il suo K-Way.

«Abbastanza bene. Sai oggi ci ha chiamato quella tizia, Giorgia, ci ha invitato al suo matrimonio» Non riesco neanche a pensarlo, è assurdo.
«Quella troietta del bambino...» Lo fermo.
«Non ricordarmelo» Ridiamo entrambi.
«E tu andrai?» Chiede dopo qualche minuto di silenzio.
«Non so. Sembra che Ben ci tenga, ma io sono in completo casino mentale» Rispondo semplicemente.
«Secondo me è sbagliato invitarti. Insomma ma ha ragionato la troia? Potrebbe essere una trappola, Fan» Mi guarda.
«Non dovrei andarci?» Ho molti dubbi.
«No Fanny, sarebbe il colmo» Riafferma.
«Forse hai ragione»

FINO A FARMI MALE [Benjamin Mascolo]Where stories live. Discover now