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«...noi...»

Scappiamo a casa il più veloce possibile e saliamo su, fino all'ultimo piano, dove abita Daniela, una donna che ogni tanto viene a pulirci la casa.
È abbastanza gentile, ma non so come abbia preso io fatto che Fede si sia precipitato in casa sua e stia per suicidarsi.

«Scusi tanto» Diciamo alla donna entrando all'unisono.
«Non vi preoccupate! Piuttosto andate a vedere quel pazzo» Sbraita indicandoci la loggia.

Fede è seduto sulla ringhiera e ha gli occhi iniettati di sangue.
Urla delle cose a caso che non si capiscono.

Sono tutti li, e quando ci vedono arrivare vestiti come se stessimo ad un matrimonio (più o meno) assumono una strana faccia.

Laura è a braccia conserte piangente vicino a Federico.

«Che succede?» Chiede Benjamin guardando il suo migliore amico con occhi pieni di preoccupazione.
«Abbiamo perso il bambino, cazzo! Lo abbiamo perso!» Cosa? Perso il bambini? Quel bambino?

Il mio cuore manca di un battito.
«Come avete perso il bambino?» Chiedo, quasi piango.
«Colpa mia! Prima stavo litigando con lei, e la ho spinta molto violentemente giù per le scale del palazzo. Ora posso solo morire» Piange. Oddio come sono triste. Erano così felici all'idea di avere un bambino, e ora... niente, io vuoto.

Mi sembra la mia vita: ero tutta contenta di aspettare io ritorno di Ben, quel primo giorno si università, poi è rimasto lì ed io ero... nel vuoto più totale. Ma poi lui e tornato, e spero che anche Fede e Laura abbiano il loro lieto fine, anche se il mio è ancora incerto.

«No Fede! Non è colpa tua! Il litigio lo ho cominciato io» Risponde Laura piena di dolore.
«Fede, per favore non facciamo cazzate! Scendi, cazzo. Poi parlerete in modo serio» Ben lo tira per la maglia e lo fa sedere a terra.

«Certo coglione, parla pure. Tu non sai amare, non hai idea si cosa sia l'amore. Sai solo farti le francesi e metterle incinte. Cazzo, povera Fanny, col cazzo che ci si rimette con te...» Ride. Fisso Ben che non trasmette emozioni e non risponde.

Laura è tremante, così Ben le mette la sua giacca sulle spalle.

Pensa proprio a tutto! Un altro motivo per amarlo...
Certo, ma a Parigi non ti pensava, mentre faceva il fatto suo... mi ricorda la vocina, che scaccio via.

«Fede! Non mi importa del bambino! Io ti amo e questo è importante! Ci sposeremo comunque! E ne avremo altri di bambini! Cinque, dieci! Quanto ne vorremmo! Abbiamo tutta la vita davanti! Vieni qui...» Laura apre le braccia.
«Ma il bambino era...» Comincia Fede.
«No, non importa più, io ti amo!» Laura lo stringe a se e poi Fede la bacia.

L'amore è qualcosa di speciale unico, e tutti lo abbiamo, basta scoprirlo.

Benjamin Pov.
Fede aveva ragione, cazzo. Aveva ragione.

La guardo bene. Sorride al bacio di Fede e Laura. Ma dietro quel sorriso, sono sicuro che nasconde un muro di sofferenza pura.
Che ho formato io, mattone su mattone. Ma ora devo demolirlo definitivamente.

Lei non merita uno come me, merita di meglio, ma se devo soffrire anche io, allora meglio soffrire per lei. Come dice quel maledetto Colpa delle Stelle, che Fanny mi convinse a leggere in quinta liceo, al mondo non puoi scegliere di non soffrire, ma puoi scegliere per chi soffrire. Ed io soffrirò per lei.

Lei mi ama, ed io amo lei.

Siamo diversamente uguali in proporzione inversamente diretta.

Fanny' s Pov.

Ora tutti dormono. Io e Ben siamo riusciti a far calmare i due sposini.
Mi dispiace per il bambino. Anche gli altri si sono addormentati, ed io e Ben, usciamo a prendere un po d'aria fuori al balcone. Mettere tutti a letto per farli calmare, è stato difficile.

«Chi se lo aspettava» Esclama bevendo un po' di birra.

Annuisco.
«Fanny, dove eravamo rimasti, circa un ora e mezza fa, in quel vicolo...» Mi ritornano in mente le sue parole, soprattutto le ultime    
Sei tutta la mia vita...
Mi rendi il ragazzo più felice del mondo...
Sei l'unica ragazza che mi ha fatto veramente innamorare e che mi ama come nessuno mi ha mai amato.

Mi ha colpita dritto al cuore, come Cupido con le sue frecce.
«Si, Ben... Eravamo rimasti lì...» Non so cosa dire.
«Beh... Allora... Sei di nuovo mia ? Ti amo! Ti amo! Lo sai che ti amo. Non puoi negarlo, ho sbagliato, ma sbagliando ho imparato a vivere, e io vivo per te» Fa cadere la birra urlando. Lo zittisco ridendo.

«Shh! È tardi, stupido» Sorride.
«Perché non mi zittisci con un bacio?» Mi lascia stupita.
«Perché dovrei farlo?» Domando.
«Perché continuerò ad urlare queste due parole qui fuori, fino a domani mattina, rischiando anche che una vecchia e pazza furiosa mi bastoni» Sorrido insieme a lui.
Mi avvicino.

«E se questa vecchia e pazza furiosa fossi io?» Domando sorridendo ancora di più.
«Beh... Farei questo!» Mi tira con i polsi a se e comincia a baciarmi.

Schiudo le labbra e lui ci infila la lingua, una lingua familiare, che mi mancava molto...
Lui ed io. Unici in tutto.

Mi spinge a se e cadiamo entrambi a terra, ma non ci stacchiamo. La velocità con cui gli sbottono la camicia e impressionante.

«Incredibile, baci anche le anziane signore!» Dico ironicamente.
«Si... Perché ti amerei comunque, non me ne fotterebbe quanti anni hai» E mi sfila il vestitino da sotto.

Caccia dalla tasca un profilattico e lo apre con i denti.
«Incredibile, li hai ovunque!» Gli tiro io ciuffo.
«Shh» Sfila i pantaloni e lo infila.
«Non qui fuori» Esclamo imbarazzata.
«Zitta! Non m'importa» Mi bacia più violentemente.

FINO A FARMI MALE [Benjamin Mascolo]Where stories live. Discover now