E la storia continua «101»

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Laura

Non lo ha appena detto, non lo ho appena sentito. Il mio cuore manca di un battito o forse due, non lo so. Ho perso la cognizione del tempo.

«Federico, cos'hai appena detto... tu la ami?» La mia voce trema.
«Cosa? No, certo che non la amo. Io amo te, ti decidi a capirlo...»
«Allora perché non riesci a mollarla, cosa c'è che ti attira di lei? Fede non dirmi il corpo o cose del genere, altrimenti è finita sul serio...»
«No Laura, no. Non posso mollarla perché non posso non aiutarla a crescere i bambini, sono miei figli. Mi sentirei un coglione a comportarmi in modo indegno con lei...»
«E con me? Non ti senti un coglione pensando a cosa hai fatto a me?»
«Più di quanto potresti immaginare, Laura...»

Dopo questa conversazione, sono stufa di sentire o fatto da parte sua. Chissà quante palle mi starà dicendo... devo parlare con il lato femminile di questa questione.

Infilo la giacca velocemente. «Dove vai?» mi chiede.
«Da Sindy, voglio parlare con lei»
«Cosa? Non è una buona idea...»
«Tu non hai potere su di me». Esco.

Busso al vecchio portone verde della nostra vecchia casa, sperando che mi apra Faith. Non ho voglia di trovarmela direttamente faccia a faccia, quella lì.
Ma il destino non mi da mai retta. Mi apre una Sindy pettinata alla perfezione e senza trucco, con il suo viso naturale. È forse l'unica dei nostri che riesce ad essere bella anche senza nemmeno un millimetro quadro di fondotinta in faccia.

È sorpresa nel vedermi, ed io più di lei. Di solito quando venivo a prendere Ludovica lei non c'era, oppure era in camera, quindi ripensandoci è da un bel po' che non la vedo. Da quando la hai quasi ammazzata... Stai zitta.

«Laura, è strano vederti... beh, cerchi Faith?»
«No, cerco te» dico con espressione disgustata «voglio parlare un po' con te, civilmente» ribatto.
Annuisce e ci sediamo entrambe sul divano.

«Se stai per chiamarmi di tutti i nomi possibili, meglio che eviti perché ne ho abbastanza, non ce la faccio più ad essere considerata la sgualdrina di casa. Ultimamente tutti mi prendono sotto tiro, mi accusano per ciò che è successo, quando io non ne ho la minima colpa.»
«Ho detto che voglio parlarti civilmente, Sindy»
«Parla, allora»
«Perché Fede ha continuato a baciarti, dopo quella notte?» Sembro una disperata di fronte a Sindy, mi vergognerei di parlarle così.
«Lo chiedi a me? Non sono nelle sue labbra, ne tantomeno nel suo cuore, a quanto vedo...» sussurra.
«Non cominciare a parlare del suo cuore. So che sei innamorata di lui da tanto tempo, Sindy.»
«Ah, davvero? Mi meraviglio che dopo tutti questi anni hai la faccia tosta si dirmelo.»
«Che intendi?» non ricordo.
«Cosa intendo?! Hai dimenticato di quando dopo il diploma mi ricattavi dicendomi "Non provare a toccare Fede, è mio" oppure "Lui ama me, perciò smamma", nonostante tu fossi la mia migliore amica, io ti ascoltavo, ti ascoltavo perché ti volevo bene e volevo augurarti tutta la felicità possibile, e accettavo che tu stessi con lui» sbotta lasciandomi spiazzata.

Certo, ero sicura che avrebbe tirato in ballo questa storia. Eravamo ragazzine innamorate dello stesso ragazzo.
«Questo non c'entra ora, Sindy»
«Certo, questo non c'entra mai, vero?» Sbuffa.
«Okay, mi dispiace» sbuffo, cercando di farla stare zitta.

«Mi spieghi letteralmente cosa sei venuta a fare qui?»
«Te lo ho detto. Quante volte vi siete baciato, voglio sapere tutto»
«Allora, non so cosa te ne possa fregare, ma te lo dico. Quando venni a pranzo da voi, mi baciò nel corridoio di casa tua, ma dopo un po' lo respinsi perché non mi sembrava giusto, poi mi ha baciato quando sono venuti Benjamin e Fanny, eravamo dietro il divano stesi a terra. Lì mi sono lasciata trasportare e mi dispiace. Altri baci non li ricordo, anzi non credo ci siano stato, però a volte si avvicinava alle mie labbra e io lo respingevo. Contenta?»
«Oddio, non riesco a pensarci. Mi ha tradito più volte, cazzo, più volte.
Ora che nasceranno le due bestioline, poi...» metto una mano in fronte.
«Poi cosa?»
«Non riuscirò a guardarti in faccia»
«Me? È stato tuo marito a formarli, non io. Laura...» mi prende le mani «io non ho fatto nulla, non ho mai mosso un dito. Lui mi baciava, ma io lo respingevo, lui mi toccava, io gli mollavo un ceffone. Laura credimi, io non sono quella che tutti credete. Mi considerate così ma io sono un'altra... io sono diversa. Io amo in silenzio e di certo non rovino matrimoni...»
«Lo stai facendo...»
«No, Laura. Il tuo matrimonio lo ha rovinato lui, non io. Non so cosa farei per rivederti abbracciata a me, legata a me come prima» sospira «io ti voglio di un bene dell'anima. Scusa se prima ho tirato in ballo la storia del diploma e del liceo, ma ero incazzata. Io, di quello che mi hai fatto da ragazzina, non ne faccio una causa, io ci passo sù, perché se esiste un'amicizia perfetta, quella era la nostra. Io amo Federico, lo vorrei per me (lo ammetto), ma non lo sfioro, non lo ho mai sfiorato... sai perché? Perché era tuo marito, il marito della mia migliore amica.» conclude senza fiato.

Chiudo gli occhi esasperata, ma quando li riapro, mi ritrovo in un caldo abbraccio con quella ragazza che credevo mi avesse tradito, credevo fosse crudele, invece è la persona più ingenua e dolce di tutta la terra.

FINO A FARMI MALE [Benjamin Mascolo]Where stories live. Discover now