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«...davvero...»

Sono passate due settimane dalla morte di Daniel e sto letteralmente meglio.
Non so perché sono rilassata quando non dovrei ma okay. Benjamin mi ha rivolto spesso la parola, ma solo per cose stupide come l'ora e cosa stessi facendo.

Sto sorseggiando una camomilla affacciata alla loggia. Il sole è tramontato da molto ed in cielo ci sono moltissime stelle.
«Fanny...» Sento una voce e per l'ennesima volta mi affaccia da quel balcone...
«Benjamin, che ci fai lì sotto? Credevo fossi in casa...» Ben indossa una camicia bianca con una giacca decorata molto aderente e dei jeans neri.

«Beh... Si, fino a cinque minuti fa ero in casa» Ride, e quella risata è troppo bella. Ma quante volte ho detto che quando ride è stupendo?
«Che succede allora?» Ribatto.
«Volevo, io...vorresti venire a fare due passi?» Si massaggia la nuca e poi si lecca il labbro superiore. Troppo pervi...

«Ora?» Dovrei prepararmi in cinque minuti?
«Si, ora... Cioè... Preparati dai, ti aspetto qui»

Entro dentro e indosso velocemente un vestitino nero e dei tacchi alti. Lego i capelli in una treccia, un po' di mascara e rossetto e poi rischiando di cadere, esco di casa scendendo dalle scale.

Eccolo lì fermo davanti a me. La giacca, come già avevo notato è  molto aderente, ed insieme alla camicia, mette molto in risalto i muscoli.

Ha il ciuffo pieno di gel ed ha cambiato il piercing sul labbro, ne ha messo uno ad anello, che letteralmente mi piace di più. Lo fa più sexy e... sono troppo pervi, cazzo.

«Come sei... Elegante» Mi limito a dire.
«Anche tu, sei... Bellissima» Arrossisce.
«Allora, dove vuoi portarmi? A uccidere qualcuno?» Scoppiamo a ridere. Tocco il suo piercing sempre più curiosa. Poi mi rendo conto del mio gesto e ritiro la mano.

«Vieni con me...» Mi prende per mano, ma poi la lascia, letteralmente a disagio, così, con un gesto della mano, mi invita a seguirlo.
Camminiamo per una ventina di minuti ed i tacchi cominciano a farmi male, molto male.

«Ecco...» Esclama. Ci fermiamo davanti ad un posto familiare, che però non vedevo da più di cinque anni.
Siamo dietro un palazzo, il palazzo più alto di Modena, e per quanto voglia, non dimenticherò mai questo posto.

Qui Benjamin di è dichiarato per la prima volta, avevamo solo sedici anni. Ci mettemmo insieme proprio qui dietro, e ci demmo il nostro secondo e appassionato bacio. Il primo in realtà fu uno sbaglio, ma fu lo sbaglio più bello della mia vita. Fù proprio giocando ad obbligo o verità, che ci innamorammo e qualche mese dopo, qui dietro, le nostre vite si incrociarono.

«Perché mi hai portata qui?» Chiedo.

«Perché, Fanny, con te voglio ricominciare da zero. Fanny, amarti, amare te è la cosa più bella del mondo, è come un viaggio sulla luna, lassù sopra ogni cosa, nell'universo che è solo nostro in cui regnano amore, pace e felicità... Ho bisogno solo di te adesso, dei tuoi baci, delle tue coccole, non smetterò mai di guardarti negli occhi. Trasmetterti col mio sguardo ogni sensazione, ogni emozione che provo quando sto con te è un qualcosa di... Ti amo, ti amo da morire, non smetterò mai di sussurrartelo mentre le mie dita sfiorano il tuo viso disegnandone i contorni... Sei sempre nei miei pensieri ti voglio ogni giorno sempre di più. Senza ti te non posso vivere.
Sei tutta la mia vita...
Mi rendi il ragazzo più felice del mondo...
Sei l'unica ragazza che mi ha fatto veramente innamorare e che mi ama come nessuno mi ha mai amato. Ti amo!»

Le sue parole mi lasciano sbigottita. Le sue parole mi rendono ancora più innamorata di lui.
«Ben, non è così facile...» Mi mette la mano destra sulle labbra.
«Lo so amore mio, ma io ti voglio cazzo, io ti amo. Voglio toccarti, voglio averti, voglio mettere su famiglia con te. Avremmo dei figli, che vedremo correre nel cortile della nostra casa, li abbracceremo nelle nostre braccia...» Mi prende le mani. Ha gli occhi tremanti, ed io per poco non piango.

Mi avvicino a lui con molta cautela. Mi prende il viso tra le mani. Abbiamo le labbra ad un centimetro di distanza...
«Chi cazzo è?» Il cellulare di Ben squilla.
«Pronto... Cosa?... Dici sul serio?... Arriviamo... Si, subito!» Riattacca.
«Chi era?» Mi preoccupo.
«Sindy. Federico vuole buttarsi giù dall'ultimo piano del nostro palazzo!» Cosa?
«Perché?» Chiedo sempre più preoccupata.
«Non lo so... Andiamo!» Corriamo via.

FINO A FARMI MALE [Benjamin Mascolo]Where stories live. Discover now