E la storia continua «110»

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Federico

Non può essere.
«Cosa ci fai qui, Sindy?» Le chiedo avvicinandomi a lei. Ha un po' di affanno, non dovrebbe correre con il bambino, o almeno non fare sforzi fisici.
«Non puoi partire» sentenzia.
«Non sarai certo tu ad impedirmelo. Non ho nient'altro da fare qui»
«Perché scappi dai problemi, secondo te è una cosa giusta?»
«Giusta o no, se non scappo dai problemi ne creo altri.»
«Ti sbagli. È scappando che ne crei ulteriori» mi prende le mani «resta qui, a Modena.»
«No, non posso»
«Puoi»
«Non farebbe bene a nessuno.»
«E invece si. Non puoi scappare, sembrerai un vigliacco.»
«Lo sono già. Rassegnati, nessuno mi convincerà a restare...» Le do le spalle.

«Neanche lei riuscirà a convincerti?!»

Mi giro di scatto. Sono tutti lì. Marco, Marty, Brenton, Faith, Danilo, la piccola Ludovica e... Laura.

Quanto è belle con i capelli mossi dal vento.
Lascia la mano di Ludo che corre da Faith e viene verso di me.
Non può essere.
Sindy si allontana da me sorridendo e fa l'occhiolino a Laura.
«Mi spieghi cos'è questa?!» Dice sventolandomi davanti agli occhi la lettera che avevo scritto. Ma non l'avevo accartocciata e buttata?
«Credo che leggendola tu l'abbia capito, siccome sei qui» rispondo secco.
«Davvero pensavi di partirtene così?»
«Così come?» Dove vuole arrivare.
«Senza salutarmi» sospira avvicinandosi a me.
«Perché avrei dovuto salutarti? Io sto scappando da te...»
«E perché scappi da me?»
«Perché non mi hai perdonato, no? Ho creato tanti problemi.»
«Che io non ti abbia perdonato non significa che non ti amo, Federico.»
«E con questo, cosa risolviamo? Faremo i separati in casa? Divorzieremo? Non ha senso...»
«Federico tu corri troppo, non posso perdonarti in così poco tempo. Io ho sofferto e soffro ancora, non posso dimenticarti»
«Appunto, non dimenticarmi. C'era scritto anche nella lettera.»
«Quella lettera la hai scritta per compiacermi, dimmi la verità»
«No, l'ho scritta per dire a te quello che non avevo mai detto a nessuno, tutto qui.»

«Non puoi partire così» dice dopo qualche secondo di silenzio.
«Ma cosa, Laura.»
«Non puoi, non lasciarmi così.»
«Laura, ma sei seria. Non ti sto lasciando, ti sto togliendo dai problemi che ho causato.»
«No, me ne creerai di più se sali con quell'aereo. Sono venuta qui per un motivo preciso, se vuoi partire, devi salutarmi.»

Questa situazione è alquanto strana. Prima non mi perdona, poi vuole essere salutata... sto invecchiando.

«Okay, allora vieni qui.» La stringo in un forte abbraccio, e quasi mi scendono le lacrime. Sto davvero lasciando tutto questo?
«Non lasciarmi» sussurra. Ho un sussulto.
«Lo abbiamo già fatto.»
«Ma io ti amo, Federico.»
«Non ha senso amarmi se non mi perdoni. Ora andatevene, devo salire in aereo.» Non posso restare, sarebbe una sofferenza.

Vorrei tanto rimanere, ma non ci riesco. Il risentimento è più forte di me, devo lasciarla libera.

Li vedo allontanarsi piano, lei compresa. Rientrano in aeroporto, e sembra che si stia allontanando da me un pezzo della mia vita.

FINO A FARMI MALE [Benjamin Mascolo]Where stories live. Discover now