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«...che a volte ci gridiamo addosso fino a litigare...»

Andiamo in salotto ed io sono ancora un po' scossa dalla proposta di Benjamin.

Insomma, credo sia ancora troppo presto per quello e i nostri genitori non credo accetteranno. Poi con i segreti che senz'altro mi nasconde ancora, potrebbe succedere qualsiasi cosa, e non mi va di tornare qui con i borsoni e le lacrime fradice.

Alessia ti odia. Mi ricorda la vocina. Ma ha ragione, la madre di Ben mi odia, lo ha detto lui. Da quando ci siamo messi insieme mi trattava come una figlia, tutto quest'odio improvviso mi suona male.

«Fanny...» Mi chiama Federico.
«Fede! Come stai?» Chiedo vedendolo ancora un po' scosso.
«Beh... Più o meno. Non riesco a crederci ancora» Sospira.
«Beh, sinceramente neanche io» Lo guardo negli occhi. Leggo il dolore.
Gli occhi lucidi. Non dorme più. È stata una brutta batosta e se io soffro molto, figuriamoci lui.

«Volevo chiederti, potresti accompagnarmi a comprare il mio abito da sposo, stasera?» Mi supplica guardando Ben «Se avete impegni non fa niente» Ribatte dopo.
«No figurati! A che ora?»
«Alle sei?»
«Okay, benissimo» Lui sorride, poi fa per allontanarsi.

«Volevo portarti a cena, e poi chissà, in qualche suite in hotel...» Dice con voce seducente e mi fa impazzire. Gli sistemo il ciuffo spettinato.
«Ben non faremo tardi. La cena magari non ce la farò, ma la suite...» Mi guarda soddisfatto, poi mi da una sculacciata ed io arrossisco perché tutti lo hanno visto.

«'giorno» Marco entra con Martina; non ci avevo fatto caso, ma stanotte non c'era. Guardare Marco mi ricorda un altro danno che ho combinato io.
«Pranzo qui, per voi va bene?» Chiede.
«Certamente» Risponde Laura poco convinta.

Al funerale di Daniel non c'era, strano per essere il suo coinquilino. Non so ma credo ci sia stato qualche conflitto fra i due. La cosa più indecifrabile è che sul suo viso non c'è dolore, strazio... c'è solo normalità.

«Fanny...» Mi saluta abbracciandomi.
«Ciao Marco, tutto bene per Daniel?» Voglio sapere. Voglio capire.
«Oh... figurati. Tranquilla, niente di che» Cosa? Non si preoccupa che il suo amico è morto? Non capisco, non ha senso.

Dopo pranzo, Ben viene in camera e mi strappa dalle mani il quinto volume di After.
«Basta leggere, cazzo!» Dice chiudendo a chiave la porta.
Si spoglia velocemente e convince anche me a farlo.
«Bene, così sei più bella» Sghignazza.
«Benji» Grido per l'inbarazzo.
«Che c'è? Credevo ti piacessero le cose ambigue che ti dico!» Sghignazza. Il mio ragazzo, bello, dolce e carino che sotto sotto è un grandissimo porco, vuole mettermi in imbarazzo, dovrò abituarmi alle sue zozzerie.
«Si, ma fino ad un certo punto, mio caro Benjamin» Dico sarcastica.
«Oh, basta con questo Benjamin, io sono Benji, cazzo» Dice massaggiandomi la tempia «Quel nome non mi piace affatto»
«Perché?»
«Be'... Giorgia mi chiamava così quando...» mi pento subito di averglielo chiesto.
«Ah»
«Mi dispiace» decido di lasciar perdere.

Dopo qualche minuto di silenzio mi bacia.
«Sono le tre e mezzo, che ne dici se fino alle sei, non pensiamo a noi?» Più che una domanda è un affermazione.
«Sei? Nono, devo prepararmi, facciamo quattro e mezza» Sono ancora indolenzita per ieri sera, non credo che mi vada ricominciare.

«Allora lo vuoi...» Ride.
«Benjamin» Credo di essere un pomodoro lesso.
«Shh Fanny... Silenzio» Sorride.

FINO A FARMI MALE [Benjamin Mascolo]Where stories live. Discover now