E la storia continua «81»

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Fanny

«Ben, sei sicuro di poter lasciare il lavoro per un periodo?» gli chiedo ancora, nonostante me lo abbia detto trecento volte.
«Si Fanny. Non chiedermelo più» sbotta brusco mentre mette il pigiama a Jack.
«Scusa, è solo che ti vedo un po' scosso dalle ultime quattro settimane»
«Sono stanco» risponde uscendo dalla stanzetta del bambino.

Daisy comincia a piangere, quindi la prendo in braccio anche per farla addormentare.
«Ben, se hai problemi devi dirmelo» bisbiglio dopo che la bambina si è addormentata.
«Non ho problemi, okay? Perché ogni cazzo di volta che non faccio quello che vuoi tu, dici che ho problemi! Perché la vita dovrebbe essere fatta di cose brutte?» capisco che magari sta male per Fede, e non lo biasimo. Ma comportarsi così fa star male anche me.
«So che sei triste per Fede, ma una buona volta potresti ricordarti che esisto anche io?» porto la bambina nella sua culla, poi torno in salotto.
Lo trovo in piedi accanto al divano.
«Scusa, è che in questo periodo mi stanno succedendo cose fuori dal mondo, ed io non ce la faccio più»
«Parlane con me, io ti amo e sono qui per questo» cerco di farglielo capire una buona volta.
«Non so come Fede abbia potuto fare una cosa così grave» si siede sul bracciolo del divano.
«Anche io non riesco a crederci. Ma lei chi è? Insomma, lui la conosceva? Come? Perché lo ha fatto?»
«Fede era ubriaco, e anche lei» afferma.
«Posso sapere chi è? La conosci?» voglio saperlo. Non avrò una reazione esagerata, beh.. la avrò solo se saprò il se e il come Benji la conosce.
«La conosci» sbuffa alzandosi e dirigendosi verso la nostra stanza. Lo seguo.
Sfila il maglione lo poggia sulla sedia di fianco al letto.
«La conosco?» mmm «È Giorgia? Ben, è Giorgia? Se è lei giuro su me stessa che la uccido e che le riduco in polvere quella poca dignità che ha» non risponde. Lo sapevo.

Mi scaravento su di lui e lo spingo verso il muro.
«Lo sapevo che era lei, cazzo» gli do dei piccoli pugni sul petto nudo «ora che torno a Modena e la vedo...» mi prende i polsi con le mani bruscamente e mi rigira, così da mettermi spalle al muro.
«Smettila» non la smetto, no.
«Smetterla, quella sgualdrina rovinerà anche i Fedaura, ora» sussurro.
«No Fanny, no! Non è Giorgia quella che è stata a letto con Fede, nemmeno la conosce!» mi rimprovera.
Non è Giorgia? Impossibile. Se vuole mentirmi, lo faccia ma poi la finiamo qui.

«No!? E chi sarebbe allora?» sbotto.
Non risponde ancora. Fa un respiro profondo «Dimmelo!» sbraito. Sembro esasperata, nonostante stia discutendo con Ben per una situazione che non è nostra e che non ci appartiene.
«È Sindy, cazzo, è Sindy!» si scosta ed esce dalla stanza.
Sindy. Non può essere vero, non può essere.

Sindy, quella Sindy, che è stata sempre una buon amica per tutti, una donna su cui contare, di cui fidarsi.
Non riesco a non pensarci, ho bisogno di risposte.
Afferro la mia vecchia copia di Anna Karenina e apro una pagina a caso.
Ancora molti anni dopo, ripensando a quello sguardo pieno d'amore con cui lei l'aveva guardato e a cui lui non aveva dato risposta, il suo cuore sarebbe stato trafitto da una tormentosa vergogna.

E se Sindy fosse sempre stata innamorata di Fede?
Ricordo che in terza liceo si sono baciati qualche volta, e per due sabati consecutivi sono usciti insieme.
Erano entrambi ubriachi, ha detto Ben, ma questo non perdona ciò che hanno fatto.
Prendo l'iPhone e digito il suo numero per telefonarla.
«Fanny, come va la vita lì a Parigi?» ha un tono triste. Bene.
«Bene, e lì a Modena, ho saputo che ieri sera c'è stata la festa di Carly» la mia voce trema.
«Si, ci siamo divertiti molto. Mi hai chiamato per dirmi qualcosa?» dice poi in tono serio.
Se glie lo dico, finirò di rovinarla. Ma perché la ho chiamata!? Sbaglio sempre tutto...
«Nulla, tra qualche settimana passeremo un po' di tempo lì» sostituisco.
«Oddio, che bella notizia. Be' allora ci vediamo, finalmente»
«Si, ci vediamo. Ora vado a letto, salutami Faith» riattacca.

Mi scaravento sul letto e chiudo gli occhi.

FINO A FARMI MALE [Benjamin Mascolo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora