1.9 "Verso il funerale"

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Con il grande manuale di D&D in mano, Isabel sfrecciava su una delle tentate strade di Hawkins.
Era una mattina normale, era il giorno del funerale di Will. Vestita di nero, era diretta là: eppure non era triste.
Con il busto inclinato e una mano sul manubrio aumentò la velocità, era in ritardo.
Le trecce, prima accuratamente legate dietro la sua testa, ora erano un groviglio di capelli, mossi dal crescente vento.
"Dannazione, dannazione!" borbottò. Era solo una perdita di tempo andare al funerale di qualcuno ancora vivo, ma dopotutto erano solo in pochi a saperlo, cinque persone per la precisione. Non è da tutti avere un'amica in grado di stabilire contatti con un'altra dimensione, sembrava assurdo.
Accelerò la corsa.
Guardando verso il manuale, si chiese il perché di tutto ciò. Che stava facendo e per chi? Dopotutto dopo la sua "vendetta" non aveva più visto Jonathan, non la voleva vedere.
D'un tratto si sentiva persa. Rallentò. Stava per fermarsi, alzò la sguardo: una macchina.
Spostò il manubrio appena in tempo, per sentire il vento del veicolo sfiorarle il viso.
Tirò un sospiro di sollievo, ma non era finita.
Guardando avanti una figura le si parò di fronte , girò di nuovo, ma si scontrarono, cadendo a terra.
Rotolò a terra, mentre un dolore atroce prese ad inondarle il naso: la ferita si era chiusa, rimaneva solo una grande livido. Toccandosi il viso, si alzò e prese coscienza della situazione. Di scatto si voltò verso la persona che aveva urtato.
"Scusami" pronunciò, bloccandosi. Era Steve.
"Henderson? Tutto ok?" chiese istintivamente.
La ragazza spalancò la bocca, esterrefatta.
Primo, non l'aveva chiamata "stramba" e secondo si stava interessando di quello che le era successo. Forse, questa era la cosa più assurda che le fosse capitata in quei giorni.
Ma non fu tutto: velocemente, il ragazzo si abbassò e raccolse il manuale da terra.
Si rialzò e prese ad osservarla: più la guardava, più si accorgeva di cose che non aveva mai visto. Ma perché?
La risposta arrivò, sulle note di una voce stridula: "Steve Harrington che si vendica senza di noi, mi deludi"
Le figure di Carol e Tommy H. apparirono dietro le spalle del ragazzo. Ma Isabel rimase lì, in attesa del suo libro.
"Sai cosa penso" continuò, masticando la sua gomma "che questa avrebbe proprio bisogno di una lezioncina". Guardò il libro.
"No, il manuale no!" disse Isabel, slanciandosi in avanti.
Ma Tommy H. la bloccò, non poteva muoversi.
"Avanti Steve, a te l'onore"
Il ragazzo abbassò lo sguardo, aprì il libro, afferrò una pagina e tirò.
Guardò di nuovo avanti, gli occhi lucidi di Isabel lo catturarono, il manuale gli cadde dalle mani e Tommy H. lasciò la ragazza.
Con uno slancio, Isabel afferrò il libro e la bici, pedalando lontano da quella scena e da Steve, mentre una lacrima le bagnò la guancia.
Il ragazzo la osservava sparire all'orizzonte, stringendo nella mano quel piccolo pezzo di carta.
Mentre la voce felice di Carol lo avvolse, una nuova emozione lo colpì: rimorso. Sentiva di aver sbagliato, per la prima volta.

𝐇𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧, 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐚 | Steve HarringtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora