2.4 "So cosa devo fare"

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La scuola era deserta. Un rumore di passi svelti si diffuse nel corridoio: era Isabel. China, avanzava senza sosta.
"Perché, perché..." diceva, borbottando.
Svoltò l'angolo e li vide: Jonathan e Nancy, accovacciati per terra.
"Isabel, che ci fai qui? Devi stare con i ragazzi!" esclamò il ragazzo alzandosi.
"Ah davvero!" ribatté la ragazza.
"Che hai?"
"Nulla, voglio sapere cosa avete intenzione di fare"
"Nulla"
Isabel scoppiò a ridere: stavano mentendo. Sapeva perfettamente cosa avrebbero fatto: stavano per usare le sue scoperte; lasciandola chiusa in quella scuola, senza fare nulla.
"Apri la mano" disse poi fissando Nancy.
L'aprí ed un piccolo accendino si rivelò alla luce della stanza.
"Volete catturare quella cosa, non è vero?"
I due si guardarono.
"Isabel, ascolta... tu devi stare qui"
"No! Voglio farlo anch'io, io l'ho già vista, so cosa devo fare, voi no..."
"Noi faremo quello che hai detto tu: faremo uscire del sangue, aspetteremo di vedere le luci accendersi e spegnersi e poi gli daremo fuoco"
"Ah! Detto così sembra facile, Jonathan. Tu non sai la paura che si prova, non lo sai. Devo venire io"
"Isabel..." pronunciò, Nancy poco lontano.
"E poi..." continuò Isabel, senza ascoltarla "sono tutte ipotesi: penso, ma non lo so"
Iniziò a fare avanti e indietro per la stanza, non sapeva come convincerli.
Jonathan le afferrò le spalle, fu costretta a fermarsi e a guardarlo.
"Isabel, non siamo noi quelli che abbiamo bisogno di te, sono i ragazzi. Tu, devi stare con loro; già noi ce ne stiamo andando, tu devi rimanere, capito. Tu li conosci meglio di noi due messi insieme, sei la persona più adatta"
"Voi siete ancora qui, non sono ancora soli. E non ve ne andrete, non senza di me"
Nancy afferrò la manica di Jonathan e bisbigliò qualcosa di impercettibile. Sotto lo sguardo perplesso di Isabel i due uscirono dalla porta.
La ragazza li seguì; con un rumore assordante la macchina partì e di loro non rimase che un bagliore nel buio della notte.

Un urlò fuoriuscì dalla bocca di Isabel: come avevano potuto?
Afferrò la maniglia della porta ed entrò nell'edificio, nera dalla rabbia.
A passo svelto si fece avanti nella palestra, sotto gli occhi degli altri ragazzi.
"Che hai?" chiese Dustin, seduto sulle gradinate.
La ragazza afferrò il suo zaino e lo posò sulle spalle, avviandosi di nuovo verso la porta.
"Ehi, Ehi, Ehi... dove stai andando?" continuò il fratello avvicinandosi.
"Isabel... tutto a posto?" le afferrò la manica Lucas.
Alzò gli occhi al cielo e si voltò, stringendo la maniglia.
"Devo andare, Mike a te il comando" aprì la porta, lasciando la presa.
Sotto, le voci dei ragazzi si fecero sempre più alte, qualcuno tentò di fermarla, ma era troppo tardi.
In sella alla sua bici, di lei non rimase niente se non il buio della notte.

𝐇𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧, 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐚 | Steve Harringtonحيث تعيش القصص. اكتشف الآن