2.1 "Mattina"

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La tenda copriva quasi tutta la finestra, rendendo la stanza semi-buia.
Isabel, seduta a gambe e incrociate, osservava la miriade di libri davanti a sé: il manuale di D&D, enciclopedia, un libro riguardante la chimica e uno la biologia e altri fascicoli sugli animali. Ma non bastavano. Voleva sapere di più di quell'essere, era rimasta terrorizzata, ma anche affascinata. Non si sarebbe lasciata scappare una scoperta così grande e forse un anche un indizio. Aveva bisogno di altre informazioni.
In sella alla sua bici, si teneva sul lato della strada, diretta alla biblioteca.
Teneva sulle spallo lo zaino, già stracolmo di fogli e mentre uno prese a volare, si fermò.
In fondo ad un vicolo, le sembrava di aver visto Jonathan. Indietreggiò; sentiva solo alcune parole confuse, ma li vide: Jonathan, Nancy, Steve, Carol, Tommy H.
Non aveva il tempo di osservare e proseguì dritto per la sua strada, continuando a perdere fogli.

Di nuovo sulla sua bicicletta, teneva sul manubrio una mano, mentre l'altra, stretta al petto, reggeva una miriade di fascicoli svolazzanti. Aveva trovato quello che cercava, ma ora faticava a tenerlo. Avanzò a stento e lentamente.
Inchiodò alla vista di una figura e tutto cadde a terra, dipingendo di una macchia bianca di fogli.
"Dannazione, mai una volta buona, sempre così!" borbottò.
Aveva visto Steve, o almeno così le era sembrato. Stava pulendo un scritta sopra ad un'insegna, cosa insolita per uno come lui.
Si accovacciò e prese a raccogliere i vari fogli fuggenti.
Alzò la testa e vide il ragazzo, a soli pochi centimetri da lei: era stato picchiato.
"Bello il naso, somiglia al mio" non riuscì a trattenersi. Rise, ma lui no.
Presero a raccogliere i fogli, in silenzio.
"Beh, forse non è così male" rispose Steve, questa volta alzando lo sguardo da terra.
Risero lievemente, incrociando la vista.
"Che c'era scritto?" disse Isabel raccogliendo l'ultimo foglio, indicando l'insegna del cinema.
"Niente...cazzate" rispose Steve passandole velocemente l'ultimo foglio. Sembrava non volerne parlare.
"Cazzate... può darsi, ma non ci credo" continuò Isabel, non aveva paura di affrontarlo, era solo. 
"Sai Henderson"
"Stramba Henderson, dimenticavi"
"Henderson, Stramba Henderson come vuoi. Ma certe volte faresti proprio meglio a farti gli affari tuoi"
"Sai, Harrington, certe volte sembri meglio di quello che sei e poi puff, ritorni te stesso" concluse Isabel soddisfatta, salendo in sella alla sua bici.
Steve rimase immobile, pensando.
"Ehi ragazzo, quella poteva anche essere la tua ragazza, ma questo non ti giustifica. Pulisci questa scritta!" disse la voce del proprietario del cinema alle sue spalle.
"Non è la mia ragazza" rispose arrabbiato, offeso.
La Stramba Henderson gli aveva appena tenuto testa. Era lui cha stava cambiando o lei. Non lo sapeva, ma questa situazione non gli piaceva. Aveva paura di cambiare.


·˚ ༘₊· ͟͟͞͞꒰➳ ciao a tutti, in questi giorni avrei voluto fare altri capitoli, ma non ho avuto tempo. Mi spiace. Come sempre spero che questo vi possa piacere,
Buonanotte

MaryInes_

𝐇𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧, 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐚 | Steve HarringtonWhere stories live. Discover now