#.01 colpo special

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𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐔𝐍𝐎
" colpo special "
— 𝒂𝒄𝒕 𝒐𝒏𝒆

𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐔𝐍𝐎 " colpo special "— 𝒂𝒄𝒕 𝒐𝒏𝒆

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              LA MATTINA È FATTA di due regole ben precise: 1

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              LA MATTINA È FATTA di due regole ben precise:
1. Non fare domande
2. Non svegliare prima che sia la sveglia a farlo
Peccato che in quell'istante Dustin le aveva infrante entrambe.

"ISABEL!" gridò con tutto il fiato che aveva in gola, sbattendo la porta ed entrando nella camera della sorella. La ragazza, però, dormiva come un morto e non sentì nulla di tutta quella "finezza".
La sera prima era talmente stanca che non aveva impostato la sua sveglia, crollando di peso sul letto. Spesso, in quel periodo andava in quel modo, visto che lavorava tutto il giorno, percorrendo isolati su isolati in sella alla sua bicicletta. Insomma, si era data da fare e aveva trovato un lavoro: fare la babysitter e dare ripetizioni. Così, passava tutti i pomeriggi, weekend compresi, a stare dietro a bambini di ogni classe e d età — il 90% moccicosi e rompi scatole.
In più, visto che tutto questo non bastava, aveva ancora in mente di aprire quel suo campo estivo nell'estate del 1986, quella che sarebbe arrivata. Aveva raccolto un bel po' di soldi quell'anno, quando bastava per comprare un locale giusto a contenere qualche bambino. Il punto era: dove?  Quindi, oltre che a pedalare, praticava anche sollevamento pesi, girando con nello zaino davvero moltissimi soldi in cerca del posto perfetto.
Tutto questo, in verità, l'aiutava a distrarsi. Questo perché, come ogni adolescente che si rispetti, la sua vita sentimentale era uno schifo.

Dustin spalancò la finestra con un gesto scattoso. Adesso la piccola stanzetta, sempre uguale, sempre in disordine, fu illuminata da diversi fasci di luce primaverile. Il letto della ragazza fu investito in pieno, ma non vi fu nessun segno di vita. L'aria, adesso, sapeva proprio di ritardo.
Il ragazzino continuò a guardarla, esasperato. Era davvero un'impresa titanica tirarla giù dal letto, ecco perché sua madre glielo liquidava sempre. Avrebbe potuto prendere il solito cuscino e tirarglielo fino a quando Isabel non gli avrebbe urlato qualcosa. Sbuffò, ci sarebbe voluto troppo tempo e, come sempre, a loro era proprio quello a mancare. Girò su se stesso, cercando qualche lampo di genio. Non vide nulla, ma sentì qualcosa: Beethoven iniziò a strusciare il suo pelo nero sulla sua caviglia. Quello era il nuovo gatto di casa Henderson, preso dopo la tragedia capitata a Mews. La scelta del piccolo animale era stata affidata a Isabel, che inevitabilmente aveva trovato qualcosa di... strano. Si trattava, infatti, di un gatto sordo, che, però, forse per le vibrazioni, amava la musica. Ecco perché Beethoven, ma soprattutto ecco che il gattino stava chiedendo con il suo fare qualche canzone a Dustin. Ecco lì la sua idea: avrebbe usato il "metodo alla Sam".
"Grazie, Bet" borbottò al piccolo, accarezzandogli la testolina.
Così, con due falcate, fu davanti allo stereo. Con un tocco lieve, lo face partire. Con una risata sadica, alzò il volume al massimo.

𝐇𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧, 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐚 | Steve HarringtonWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu