0.9 "S.H."

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"Eccoci arrivati!" esclamò Dustin, poggiando un piede a terra, mentre casa Wheeler si ergeva difronte ai suoi occhi: Mike era arrivato, accompagnato da lui e sua sorella.
Il ragazzo avanzò verso l'edificio, mentre gli altri rimasero fermi ad osservarlo.
"Aspetta!" gridò Isabel, abbandonando la sua bicicletta.
"Senti, Mike... avrei bisogno di un libro" disse, avvicinandosi a lui.
"Che libro?" chiese perplesso.
"'Enciclopedia degli animali', lo ha Nancy"
"Chiedilo a lei, allora" esclamò, lasciandola immobile in mezzo a quel vialetto.
No, non avrebbe mai chiesto a Nancy. No, non sarebbe mai andata da lei per un favore. No!

"Allora!?" chiese Dustin alle sue spalle.
"Aspettami qui!"
Procedette verso la porta principale, quasi correndo, bussando due volte con forza. Poi, un'esile figura si presentò sulla soglia: la signora Wheeler.
"Oh, ciao Isabel!" disse "Perché qui?"
"Ho bisogno di un libro" esclamò fermamente, facendo scomparire quel sincero sorriso dalle labbra della donna.
"Sembra importante, entra!"
Senza esitare, si infilò nell'edificio.
"Quale libro, Isabel?" chiese la signora Wheeler chiudendo la porta.
"'Enciclopedia degli animali'" continuò la ragazza, guardandosi intorno: nessuna traccia di Nancy. Un campanello suonò, ma non quello della porta.
"Oh, il forno! Comunque, dovrebbe essere in camera di Mike; ti dispiace andare al post-"
"Sì, sì al posto suo. Grazie mille!" esclamò, precipitandosi su per le scale. Era tanto che non faceva quella strada, ma tutto era rimasto come sempre.
Accelerò il passo, non facendo caso a nulla.
La camera di Mike era vuota; entrò e si catapultò sulla libreria.
"Eccolo!" disse sottovoce, afferrando la copertina del libro tra le mani.
Ora poteva andarsene, ma si paralizzò. Era davvero tanto che non entrava in quella stanza. Con una sensazione di nuova meraviglia, prese ad osservare ogni cosa, procedendo con piccoli passi.
Quanto tempo aveva passato lì, tanto che ogni sguardo rivelava vecchi ricordi. Risate, cadute, giochi, urla, abbracci... Ricordava ogni cosa, era meraviglio ma amaro.
"Ne sei sicura?" disse una voce fuori dalla sua testa. Si fermò, guardandosi intorno.
"No" rispose qualcuno.
Iniziò a camminare più velocemente: proveniva dalla camera di Nancy. Accostò l'orecchio alla porta: si sentiva solo un rumore di tasti, forse un telefono.
"Signora Holland" esclamò chiaramente la voce di Nancy "ehm... sono Nancy, io dovrei... dirle una cosa a proposito di Barb; quella notte, io-io non sono stata sincera con lei... ma non posso gliela posso dire così, al telefono. Vediamoci domattina al Forest Hill Park alle nove, non lo dica a nessuno e non mi richiami qui, è pericoloso".
Silenzio.
"Voglio che si fidi di me, la prego".
Qualcuno espirò profondamente, riponendo il telefono.
"Non ci possiamo più tirare indietro" disse una voce, che Isabel riconobbe subito: era Jonathan, ma che ci faceva lì?
"Farci prendere, registrare e poi... lui; ci sono" proseguì Nancy.
"Proviamolo" esclamò il ragazzo, seguito da un rumore simile a quando si strappano i regali: stavano aprendo qualcosa; poi un click.
"Prova, prova. Qui Nancy Wheeler, prova"
Poi un altro click ed un altro ancora: infine silenzio.
"Non funziona" disse agitato Jonathan.
"Cazzo! Come si aggiusta un registratore?" chiese subito Nancy, alzando la voce.
Isabel rimaneva nascosta a solo pochi metri da loro, incredula per ciò che aveva appena sentito. Volevano incastrare qualcuno, forse il Laboratorio, registrandolo e tutto ciò aveva a che fare con Barb. La conosceva e l'aveva odiata tanto quanto Nancy: stavano sempre insieme e ridevano, non smettevano mai; era sempre stata gelosa.
Adesso loro si volevano vendicare, proprio come aveva fatto lei un anno prima. Registrando.
Si scostò dalla porta, se ne sarebbe andata. Ma la testa continuava a vorticarele tra mille pensieri e uno solo fu in grado di farla fermare: e se fosse stata le la signora Holland? Se avesse perso una figlia? Certo, non poteva immaginarlo, ma in quel momento pensò a Dustin. Cosa avrebbe fatto, se l'avesse perso per sempre?
Si spostò ancora di più, per non essere sentita. Aprì il suo zaino, ne tirò fuori qualcosa e dopo un po' lo richiuse. Si riavvicinò alla stanza e bussò, sparendo subito giù dalle scale.
"Avanti" disse Nancy, fissando tesa Jonathan. Nessuno rispose. Il ragazzo si alzò, seguito dall'altra, poggiando una mano sulla maniglia e spalancando la porta.
Non c'era veramente nessuno.
Mentre Jonathan stava per richiuderla, la mano di Nancy lo fermò. La ragazza, chinandosi, raccolse da terra un vecchio registratore nero. Lo rigirò tra le mani: l'aveva già visto. Anche Jonathan si accovacciò, afferrando un piccolo pezzo di carta.
"Buona fortuna. S.H." lèsse ad alta voce "Steve Harrington..." esclamò incredulo.
"Io non penso" rispose Nancy, accostandosi alla finestra e scostando le tende. Guardando fuori, la vide: stava salendo in sella alla sua bicicletta. La Stramba Henderson aveva appena salvato il loro piano.

·˚ ༘₊· ͟͟͞͞꒰➳ ciaoooo a tutti, volevo sapere come state, è tanto che non ve lo chiedo; e soprattutto... vi è piaciuto questo capitolo (hahahahahah)?? Un saluto

MaryInes_

𝐇𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧, 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐚 | Steve HarringtonWhere stories live. Discover now