Capitolo quinto.

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«Ti stai divertendo mia cara?», le chiese suo padre baciandole la fronte.

Ariel sorrise: adorava il rapporto che c'era fra lei e suo padre. Si volevano un bene enorme e niente avrebbe mai potuto spezzare quel legame. Voleva bene anche a sua madre, ma lei eccedeva troppo su certe situazioni. Quando Ariel si sentiva spaesata o giù di morale, andava sempre a trovare il padre nella sua biblioteca. Il re passava ore a raccontarle tanti aneddoti e storie passate.

«Più o meno padre.», ripensò alla sgarbatezza di Bieber e strinse i pugni, un gesto che non s'addiceva ad una principessa. «Ho avuto un incontro spiacevole con il principe Bieber. È proprio un maleducato che prima usa parole molto belle e dopo tira fuori il peggio di sé.»

«Ariel, lui è venuto con un motivo ben preciso. Forse non avrebbe dovuto parlartene così, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà.», il re sospirò e in quel momento sembrò molto più vecchio.

«Padre, io non voglio sposarlo. La vita è ingiusta.», sbottò Ariel incrociando le braccia. Non le importava se i suoi gesti non erano regali, in questo momento aveva altri pensieri.

«Pensi che io sia felice di questa situazione? Se avessi potuto rifiutare lo avrei già fatto. Io voglio bene a tutti quanti voi, ma se devo combinare dei matrimoni per il bene del regno, non posso lavarmi di dosso le mie responsabilità.», le sue parole la fecero zittire.

Tutto stava diventando più chiaro: il regno stava passando un brutto periodo e il matrimonio fra lei e il principe Bieber sarebbe stata la sua salvezza.

Si sedette sul suo piccolo trono e rifletté su questa nuova svolta. Non poteva permettersi di essere così egoista. I suoi genitori avevano fatto molti sacrifici per questo regno e deluderli in questa maniera non avrebbe portato nulla di buono.

Resta il fatto che questo Bieber non sembra uno dalle buone maniere.

Avrebbe tentato di conoscerlo meglio. Magari fra loro avrebbe funzionato.

Sogna ragazza, sogna.

Scosse la testa e si concentrò sulla scelta da prendere. Sapeva già cosa fare, ma preferì prendersi ancora del tempo. Avrebbe dovuto rinunciare alla sua famiglia, alla sua vita.

Partire assieme ad un uomo che neanche conosceva e che sicuramente l'avrebbe fatta dannare. Con gli occhi percorse tutto il salone e si focalizzò su Bieber.

Era un ottimo ascoltatore, o almeno nascondeva benissimo il fatto che non gli interessava nulla. Accanto a lui c'erano altri due giovani come lui. Sorridevano, ridevano e riuscivano a coinvolgerlo nei loro discorsi.

Quindi non era immune ai sorrisi. Una cosa positiva almeno.

Essere moglie di un principe che un giorno avrebbe ereditato un intero regno, sarebbe stato snervante e impegnativo. Non si sarebbe più potuta permettere di essere una ragazzina, ma una guida femminile degna di essere chiamata regina.

Guardò suo padre e si rese conto che se era arrivato a combinare un matrimonio per la sua figlia prediletta, era davvero preoccupato per il regno.

Dormirci su avrebbe solo alimentato il disagio che provava. Doveva acconsentire e provare a farsi piacere il suo futuro marito.

Si alzò dal suo trono e scese i gradini. Prese coraggio e si fermò dietro di lui. Batté sulla sua spalla sperando di non averlo interrotto. Il principe si girò e appena si accorse della sua presenza fece un inchino da record.

«Mi permettete questo ballo signore?»

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