Capitolo decimo.

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I bagagli erano pronti. Tutto era pronto.

Tutto tranne Ariel che picchiettava le unghie sul bracciolo del divano.

Nessuno si permetteva di dirle qualcosa. Non avrebbe retto le parole di sua madre o delle sue sorelle. Aveva bisogno di tempo. Quelle due settimane sarebbero servite non solo per capire se fra lei e Justin avrebbe funzionato, ma anche per capire cosa voleva davvero lei.

Ariel scosse la testa e accettò la dura realtà: qualunque cosa volesse, ormai era perduta. Anche se la vacanza si sarebbe rivelata un disastro, il matrimonio si sarebbe comunque celebrato.

Tutta la sua famiglia si riunì al di fuori del grande portone. Ariel teneva a braccetto Justin che guardava davanti a sé. Si sentiva piccola e indifesa al cospetto di questo ragazzo.

Magari è anche più giovane di me. Impossibile! È sempre l'uomo ad essere più vecchio.

Una carrozza li attendeva, pronta a portarli lontano da questo castello.

Sua madre l'abbracciò affettuosamente e le disse di divertirsi e di scriverle tutti i giorni.

Ariel annuiva meccanicamente. L'unico che si accorse di questa cosa fu Justin. Vedeva in lei ciò che lui faceva sempre. La vita della sua futura sposa era stata messa in vendita nel giro di neanche una settimana, senza che lei sapesse nulla.

Tutto era già stato programmato e adesso anche a Justin la cosa sembrava davvero orribile.

Le allungò la mano per aiutarla a salire sulla carrozza. Indossava ancora il vestito azzurro in pizzo. Sarebbe stato una bella tentazione per Justin che nell'ultima ora non aveva smesso di pensarci. Si sedette affianco a lei. Voleva farle una buona impressione e non voleva mettere subito una distanza. Avrebbe cercato di essere il più dolce e romantico possibile in quelle due settimane. Ariel non lo sapeva, ma questo matrimonio dipendeva tutto da lei.

La carrozza partì. Ariel decise di non sbracciarsi per salutare la sua famiglia come faceva di solito prima di un viaggio. Promise a se stessa che si sarebbe comportata bene e avrebbe fatto la principessa ben educata.

La sua spalla strusciava sull'avambraccio di Justin. Questo piccolissimo gesto la riempì di brividi ovunque. Avrebbe voluto lasciarsi andare e accettare questa nuova vita, ma tutto ciò in cui credeva le tornava sempre in mente.

Spostò lo sguardo sul panorama attorno a loro. Ormai il castello era un puntino nell'orizzonte. Non poteva più tornare indietro.

Si decise a sposare gli occhi sul ragazzo che aveva accanto. Justin teneva una gamba sopra l'altra e le mani intrecciate sulla coscia.

Forse avrebbe dovuto cominciare una conversazione. Ma non sapeva da dove iniziare.

«Ehm...», picchiettò la mano sulla sua spalla. Justin ebbe un sussulto e si mise a guardarla.

«Ero solo curiosa di sapere dove siamo diretti.», disse con una vocina flebile.

«La residenza estiva si trova nelle vicinanze della cascate del Niagara.», rispose Justin con lo stesso tono di voce. Entrambi erano imbarazzati e non trovavano il coraggio per andare avanti.

«Ho sempre desiderato ammirare le cascate! Sono un luogo meraviglioso, così mi hanno detto!», affermò Ariel con gli occhi che le brillavano per l'eccitazione.

La sua mano involontariamente si era posata sulla coscia di Justin. Lui non si mosse e aspettò che Ariel si accorgesse di questa cosa.

«Spero solo che sarete così gentile da portarmi a fare una gita per ammirarle. So che voi sicuramente le avrete viste molte volte, ma non posso perdermi una spettacolo stupendo!»

«Castle.»Where stories live. Discover now