Capitolo sessantunesimo.

1.8K 93 5
                                    

Le settimane passarono e sembrava che tutto fosse tranquillo. Justin e Ariel erano tornati al loro castello, dove la sicurezza era stata triplicata. Nessuno poteva avvicinarsi alla regina, senza prima far sapere chi fosse.

Ariel capiva benissimo perché Justin facesse tutto quello, solo che le sembrava esagerato.

Da quando poi aveva saputo della gravidanza, stava attento a tutto.

«Tesoro, non credi che sei guardie che mi seguano ovunque siano un po' troppe?», chiese un giorno Ariel mentre facevano colazione.

«Niente affatto. Non voglio che ti accada niente. Poi nella tua condizione...», le prese la mano e gliela baciò.

«Volevo parlarti di una cosa abbastanza importante. Devo partire per qualche giorno.»

A sentire quelle parole Ariel sbiancò. Non voleva che se ne andasse.

«Cosa? Dove? Perché? Quando?», le mani iniziarono a tremarle. Doveva rimanere calma. Doveva assolutamente tranquillizzarsi.

«Ho delle questioni urgentissime. Non posso nemmeno mandare i miei consiglieri. E non voglio che tu venga con me. Il dottore ti ha sconsigliato di viaggiare. Io non vorrei andare, ma ho delle responsabilità.», Justin si alzò e si inginocchiò ad Ariel che a stento stava trattenendo le lacrime.

«Avevi detto che saresti rimasto sempre con me.», mormorò alzandosi lentamente.

«Ariel, per favore...non litighiamo.», tentò di fermarla, ma lei indietreggiò.

«Non stiamo litigando. Ma devi sapere come io sto. Poi non riesco a nascondere le mie emozioni adesso che sono incinta. Abituati.»

Lasciò la sala da pranzo e andò fuori in giardino. Si sedette su una panchina e si mise ad osservare le nuvole in cielo.

Perché doveva andarsene? Perché non poteva rimanere con lei?

Tante belle parole, poi alla fine niente.

«Non parto più. Rimango qui con te.», sentì la voce di Justin alle sue spalle.

Non gli rispose e nemmeno si mosse. Justin si spostò e prese posto accanto a lei.

«Mi sto rendendo conto di essere un pessimo marito.», cominciò lui con una risata amara.

«Il potere mi manda fuori di testa e non mi rendo conto che faccio soffrire ciò che amo di più a questo mondo.», le prese con dolcezza la mano. Ariel non fece nulla.

«A volte vorrei che mio padre fosse ancora vivo. Tutte queste responsabilità mi mandano in confusione. Non capisco più nulla.»

Ariel spostò gli occhi su di lui. Solo adesso si accorse di com'era ridotto Justin: aveva perso un po' del suo fascino. Sembrava stanco ed esaurito. In queste settimane era stata lei al centro dell'attenzione. Ariel in quel momento si sentì un'egoista.

Non voleva che il mondo girasse intorno a lei. Cominciò a sentire un dolore atroce al petto. Gli occhi cominciarono a farsi lucidi. Scoppiò a piangere senza rendersene conto.

Justin la strinse fra le sue braccia e lasciò che si sfogasse.

«Non dovrei bloccarti. Tu devi viaggiare per mantenere la pace nel regno. Scusa, scusami tanto.», dice tra le lacrime. Justin gliele asciugò con i pollici e le sorrise teneramente.

«Stavolta non partirò. Voglio rimanere con te. Mi vuoi?», le chiese dandole un bacio.

Ariel annuì e continuò a baciarlo. Lo amava come non aveva mai amato nessuno.

Le venne in mente quando all'inizio nemmeno voleva conoscerlo. Che stupida che era stata. Justin era l'uomo della sua vita. Non poteva farci nulla.

------------------------------------------------------------------------------------------------

Eccomi qui con il nuovo capitolo.
Ringraziatemi perché l'ho postato prima, dato che vado via tre giorni ho voluto farvi un piccolo regalino.
Un bacio, Arianna xxx

«Castle.»Where stories live. Discover now