Capitolo settantanovesimo.

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La signora Tremblay stava andando avanti e indietro per il grande salone.

«Cara devi tranquillizzarti. Ormai Ariel sa la verità. Non potevamo tenerglielo nascosto ancora per molto. Mi dispiace solo il modo in cui l'ha scoperto.», disse suo marito sorseggiando un tè.

«William, come posso stare tranquilla? Dovevamo essere sinceri prima con lei. Eppure non ho mai pensato che non fosse mia figlia. È come se fosse nostra figlia al naturale.», la signora si sedette accanto a suo marito sospirando.

«Ariel è nostra figlia. Lo sarà per sempre, noi ci saremo sempre per lei.»

In quel momento Ariel entrò nel salone e li guardò entrambi. Non era arrabbiata con loro, si sentiva un po' tradita. Avrebbe voluto sapere la verità da loro.

«Tesoro, vieni a sederti accanto a me.», disse sua madre prendendole la mano.

Prese posto e abbassò per qualche secondo gli occhi.

«Perché non mi avete detto prima che mi avete adottata?», chiese in un sussurro.

«Avremmo voluto tanto essere sinceri con te fin da subito. Stavamo aspettando il momento giusto, quando saresti stata abbastanza grande per capire. Poi la guerra ha preso il primo posto nei nostri pensieri, perché noi mai per un momento abbiamo smesso di pensare che tu non fossi nostra figlia. Ti abbiamo amata dal primo momento in cui ci sei capitata davanti alla nostra porta.», suo padre le sorrise dolcemente.

«Poi tu sei stata obbligata ad un matrimonio combinato e non volevamo rovinarti ancora di più la vita con questa notizia. Solo che quando abbiamo notato che tu e Justin andavate così d'accordo, abbiamo deciso che con calma, passata la guerra ti avremmo detto tutto quanto. Eri così felice con Justin, poi l'arrivo di Mery...non volevamo guastare la tua felicità.», continuò la signora Tremblay stringendole più forte la mano.

«Non sono arrabbiata con voi. Mi ha fatto male il modo in cui l'ho scoperto. Però non smetterò di volervi bene. Siete voi che mi avete cresciuta, che mi avete reso la donna che sono. Sono una Tremblay anche se non di sangue.», Ariel li guardò entrambi con dolcezza.

«Anche se non sei nostra figlia al naturale, sei comunque una Tremblay. Ti abbiamo cresciuto con dei valori importanti e non sarà di certo il fatto di essere adottata a cambiare tutto ciò in cui ti hai sempre creduto. Sei una donna meravigliosa. Adesso sei anche una moglie, una regina e soprattutto una mamma. Siamo fieri di te.», rispose sua madre dandole un bacio sulla fronte.

La porta si aprii nuovamente ed entrò Justin con in braccio Mery. Ormai la bimba assomigliava tantissimo a sua madre, anche se aveva lo sguardo misterioso di suo padre.

«Ecco qui la mia bellissima nipote!», il signor Tremblay la prese in braccio e la bimba gli sorrise divertita.

Justin mise un braccio attorno alla vita di Ariel che sorrise vedendo la bimba giocare con i nonni.

«Stai bene?», le sussurrò all'orecchio. Ariel incrociò il suo sguardo e sorrise piano.

«Si, adesso mi sento meglio. Però adesso voglio rimboccarmi le maniche e fare delle ricerche. Magari i miei veri genitori sono ancora vivi. Non voglio vivere sapendo che potrei incontrarli. Voglio sapere la verità.»

«Qualunque cosa sceglierai di fare, io ti sarò accanto. Faremo questa cosa insieme. Non ti lascerò mai sola, ti ho fatto una promessa quando ti ho sposata: condivideremo sempre insieme le gioie ed i dolori. Insieme supereremo ogni cosa.», le disse baciandola piano.

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Buonasera honey.
Volevo avvertirvi che non manca tantissimo al finale, ci saranno ancora dei colpi di scena, ma la fine si avvicina.
Un bacio, Arianna xxx

«Castle.»Where stories live. Discover now