Capitolo sesto.

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Il principe la prese per mano e la portò in mezzo al salone. Tutti quanti si fecero da parte. Benissimo, se volevano essere guardati, adesso avevano centinaia di occhi puntati addosso.

Ariel fece la riverenza, seguita dal principe. L'orchestra cominciò a suonare una ballata molto delicata. Cominciarono a volteggiare e di tanto in tanto si scambiavano un sorriso.

Entrambi si chiesero se questi sorrisi erano forzati o semplicemente dettati da un'emozione più grande di loro.

Alcuni già bisbigliavano che era amore a prima vista. Altri invece dissero che con il matrimonio si sarebbe scoperto se sarebbero durati oppure no.

«Mi dispiace per essere stato sgarbato prima. Non era mia intenzione offendervi.», disse lui con uno sguardo sincero. Ariel rimase colpita dalle sue parole.

«Accetto le vostre scuse. Dovete capire che è una situazione particolare per me ed è difficile accettare tutto questo.», sussurrò lei facendo una piroetta e finendo fra le sue braccia. Sentì le guance infiammarsi. Provò a prendere le distanze, ma il principe aveva altri piani. Le sue mani scesero lungo i suoi fianchi. Ariel si guardò attorno e si accorse che tutti stavano osservando questo loro nuovo approccio.

«Principessa, dovete solo avere fiducia in me e vedrete che tutto andrà per il meglio.», sussurrò al suo orecchio, facendola rabbrividire.

«Non sapete che la fiducia bisogna guadagnarsela? Se pensate che sia così semplice, allora provateci.», Ariel lo sfidò con lo sguardo e dopo un ultimo passo si ritrovarono vicinissimi. Sentivano i loro respiri accaldati e affannosi. Attorno a loro la gente applaudiva.

«Qual è il vostro nome?», domandò Ariel. Non indietreggiò. C'era come una forza più forte di lei che la tratteneva.

«Sono il principe Justin, vostra altezza.», s'inchinò mentre le fece il baciamano.

Lei accennò un sorriso e si dileguò velocemente. Salì le scale e si chiuse in camera sua.

Prese fiato e si rese conto che quel momento insieme a Justin l'era piaciuto davvero.

Aveva come sentito un'alchimia fra loro. Qualcosa era sbocciato ma era ancora presto per giungere a conclusioni affrettate.

Non se la sentiva di tornare in mezzo a tutte quelle persone per sentire i nuovi pettegolezzi. E non avrebbe retto lo sguardo di Justin. Lui aveva qualcosa che l'aveva resa più audace. Se fosse stato un altro ragazzo non gli avrebbe chiesto di ballare.

Erano rare le volte nelle quali le principesse chiedevano ad un giovane di unirsi in un ballo. Questi inviti dovevano essere fatti in occasioni speciali.

Più speciale di così! Possiamo anche ammettere che questo ballo era stato deciso solo per farti incontrare con il principe Justin!

Chiamò Anna per farsi aiutare a togliere il vestito e tutto il resto. Aveva bisogno di dormire.

La mattina dopo avrebbe potuto parlare con suo padre e sua madre.

Avrebbe ragionato meglio e avrebbe fatto in definitiva la sua scelta.

Scivolò sotto le coperte e rimase a fissare fuori dalle finestre la luna alta in cielo.

Chissà dove avrebbe dormito in principe Justin... si chiese incuriosita.

Come poteva pensare ad una cosa del genere proprio adesso? Sospirò e si diede uno schiaffo mentale per averci anche solo pensato.

Il castello è molto grande. È tecnicamente improbabile che domani mattina me lo troverò nella camera di fronte!

Non doveva più pensarci. Doveva pensare a dormire.

Si, Ariel prova a dormire.

«Castle.»Where stories live. Discover now