Capitolo settantesimo.

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«Non sei il benvenuto nel mio castello. Quindi vattene.», rispose Justin fronteggiandolo.

«Bieber, dovresti calmarti. Lasciamo da parte i nostri problemi e festeggiamo la tua bambina.», Stephen lo stava provocando.

«Non sei stato invitato. Quindi girati ed esci da casa mia.», sussurrò a denti stretti Justin.

Stephen si guardò attorno e vide che le guardie erano pronte ad attaccare ad un suo passo falso.

«Come vuoi tu Bieber. Ma ricordati che prima o poi anche il tuo regno sarà mio.», rispose lui con un sorriso maligno.

«Stephen, io credo che tu viaggi molto con la fantasia.», Derek affiancò Justin incrociando le braccia.

«Sei riuscito a stringere un'alleanza con loro? Diciamo che ti sei voluto coprire per bene le spalle. Ma sappi che non durerete per molto. La guerra è alle porte. E non potete farci nulla. Quindi se non vuoi vedere il tuo popolo decimato, consegnami il tuo regno.»

«Tu sei un pazzo. Pazzo. Ti ucciderò con le mie stesse mani. È una promessa.», rispose Justin tirando fuori la spada.

«Non oggi Bieber. Non oggi. Ma ho un asso nella manica. Qualcuno che tua moglie conosce molto bene.», Stephen sorrise ad Ariel che strinse più forte Mery.

Di chi stava parlando? Ariel non riusciva a capire chi fosse. Le veniva in mente solo sua sorella. Un brivido le scosse la schiena. Dana non aveva paura di morire, avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche vendersi ad un pazzo come Stephen.

«Quindi nascondi la tua famiglia se non vuoi vederli morire tutti quanti. Ti do tempo una settimana, dopo attaccherò il tuo inutile regno.»

Tutti in sala sussultarono. Justin non ci vide più dalla rabbia. Andò verso Stephen con la spada per attaccarlo. Quest'ultimo tirò fuori la sua di spada e cominciò un duello.

Stephen non voleva uccidere Justin, mentre quest'ultimo si.

Nessuno osava avvicinarsi. Ariel posò la piccola nella culla e andò verso di loro. Si mise fra di loro ed entrambi si fermarono.

«Vattene da casa mia Stephen. Sai benissimo che Justin può ammazzarti senza problemi. Nei duelli non sei mai stato bravo, vero?», lei lo stava fronteggiando.

Stephen la guardò malissimo: per sua sfortuna erano cresciuti insieme e quindi Ariel sapeva benissimo che non era molto capace con la spada.

Stephen ripose la spada e indietreggiò.

«L'ultimatum inizia da ora: una settimana, e dopo attaccherò. Vedi di far bene i tuoi calcoli, perché chiunque mi ostacolerà, morirà. Anche se si tratta di tua moglie, o di tua figlia.», disse andando verso l'uscita.

Per qualche minuto nessuno si mosse. Justin era furioso e lasciò la sala dei troni. Ariel chiese alla tata di occuparsi di Mery. Aveva qualcosa di più importante a cui pensare.

Seguì Justin che stava andando verso il suo studio. Sbatté la porta e si girò verso di lei.

«Ho voglia di spaccare tutto quello che mi passa per le mani. Stephen non stava scherzando. Attaccherà fra una settimana. Siamo pronti ad una guerra, ma come faccio con il popolo?», stava urlando come un pazzo.

Ariel gli si avvicinò con cautela. Gli prese le mani per farlo calmare.

«Faremo andare via tutto il popolo. Li faremo trasferire. In una settimana ce la faremo. Tu occupati dell'esercito. Penserò io al popolo.»

«Castle.»Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang