Capitolo quindicesimo.

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Justin attendeva con impazienza davanti all'uscio. Continuava a chiedere l'ora e ormai i domestici avevano capito che era nervoso di vedere la principessa.

Ariel cominciò a scendere le scale e finalmente i loro sguardi s'incrociarono. Justin rimase a bocca aperta da ciò che vide. Lei indossava un lungo vestito bianco tutto in pizzo. Le dava una forma slanciata e sembrava un angelo. I capelli erano annodati in un semplice chignon e delle ciocche le ornavano il viso. Come tutte le principesse anche lei indossava una piccolo diadema di diamanti.

Justin indossava un completo elegante. La giacca naturalmente portava lo stemma del suo regno. Allungò una mano nella sua direzione. S'inchinò a lei, anche se non era tenuto a farlo. Ma alla vista di tanta bellezza chiunque si sarebbe buttato ai suoi piedi.

«Siete...», Justin aveva paura di usare parole troppo semplici. Voleva farle capire che apprezzava la sua bellezza.

«Siete bellissima, radiosa, meravigliosa. Avete una bellezza che tutte le donne vi invidieranno. Questa sera avrete tutti gli occhi puntati. Una principessa come voi dev'essere ammirata in tutta la sua perfezione.», dopodiché le baciò la mano senza mai perdere il contatto visivo.

Ariel ormai era ubriaca delle sue parole. Di solito non le piacevano i complimenti degli uomini, ma quando parlava Justin lei diventava un'altra persona. Lui con dei semplici aggettivi la rendeva perfetta.

L'aiutò a salire nella carrozza. Senza rendersene conto si sedettero molto vicini.

«Se ad un certo punto sarete stanca, non disturbatevi a dirmelo.», sussurrò Justin tirando fuori un astuccio di velluto. Lo aprì scoprendo un coordinato di diamanti.

Sfilò gli orecchini e glieli fece indossare. Poi toccò alla collana che brillava intensamente.

Ariel si tolse il lungo guanto e porse la mano destra a Justin. Le infilò un solitario così bello che lei si fece sfuggire un gemito.

«Non posso accettare tutto questo. Dio questo anello è pura perfezione.», lo osservò attentamente e si rese conto che le stava d'incanto.

«Accettate tutto questo. Appena ho visto questi gioielli ho pensato a voi. Ancora non vi conoscevo ma sentivo il bisogno di farvi un regalo degno della persona che siete.»

«Fanno parte della collezione privata di mia madre. Quando le ho detto che avevo intenzione di farvi un regalo, mi ha lei stessa portata dentro la cassaforte e mi ha fatto scegliere.», Justin le prese piano la mano e gliela accarezzò.

«Dicono che i gioielli descrivono benissimo l'anima di una donna. Beh, con questi addosso farete capire a tutti quanti che siete una principessa degna di diventare un giorno regina.»

Ariel era commossa da queste parole. Non sapeva cosa dire. Ogni cosa che le veniva in mente le sembrava una banalità.

«Perdonate il mio silenzio, ma ho paura di dire qualche banalità e farvi credere che non mi piacciano i regali.», il tono di voce di Ariel era dolce e Justin provò un forte desiderio: voleva baciarla. Voleva assaporare quelle dolci labbra. Temeva che lei non avrebbe accettato. Avrebbe potuto respingerlo o dire che non voleva baciarlo.

La carrozza partì e nessuno dei due disse più niente. Justin teneva ancora la mano di Ariel fra le sue. Quel contatto lo rilassava e lo avrebbe aiutato a superare la serata.

Videro la villa dei Thomas sempre più vicina. Era totalmente illuminata e il piazzale pieno di carrozze. Justin e Ariel si ritrovarono a deglutire insieme. Come sarebbe andata la serata?

«Castle.»Where stories live. Discover now