Capitolo sessantesimo.

1.8K 110 15
                                    

Ariel e Justin erano pronti per tornare a casa loro. I bagagli erano dentro la carrozza. Tutto era pronto. Ariel si avvicinò a Victoria e le promise che le avrebbe scritto ogni volta che poteva. Victoria sorrise e l'abbracciò piano. Justin la prese sottobraccio e andarono verso la carrozza. Ariel si bloccò quando iniziò a vedere tutto girare. Sbatté più volte le palpebre. Sentiva che le gambe stavano per cedere. Una voce lontana stava dicendo qualcosa, ma non riusciva a capire molto. Qualcosa di duro l'aveva colpita sulla guancia. Era l'asfalto.

Era appena svenuta.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Justin non riusciva a darsi pace. Il dottore era dentro ormai da mezz'ora. Derek aveva in tutti i modi cercato di calmarlo, dicendo che Ariel aveva avuto un mancamento dovuto al caldo o magari allo stress, che non doveva assolutamente preoccuparsi.

«Io so cos'ha vostra moglie.», disse ad un certo punto Victoria con un sorrisetto.

«E lo sapete anche voi, dovete solo ammetterlo.»

Justin non la guardò nemmeno, ma aveva capito benissimo di cosa parlava. Strinse i denti. Non voleva dar ragione a quella donna, per nulla al mondo.

«E da cosa lo deducete? Siete una dottoressa?», chiese incrociando le braccia.

«No di certo. Ma dato che vi date molto da fare sotto coperta...», Victoria fece un sorriso divertito.

Derek la guardò a bocca aperta. Da una regina certe frasi non dovevano nemmeno essere pensate. Eppure quella donna aveva un coraggio non da poco.

Justin fece per ribattere, ma la porta della camera si aprì ed uscì il dottore che lo guardò.

«Sono del tutto sicuro che la regina aspetti un bambino. Forse è ancora presto per avere la certezza assoluta, ma non vedo cos'altro possa essere.», disse facendo un inchino.

Justin non sapeva cosa rispondere. Ariel aspettava un figlio. Un figlio suo.

«Vi chiedo solamente di tenerla a riposo. Sta subendo molti stress che potrebbero far male al nascituro. Sarà meglio che non partiate adesso. Ha bisogno di metabolizzare la notizia e un po' di sano riposo non farà che bene al suo fisico che sta cambiando totalmente.»

Justin lo fece spostare ed entrò nella camera e la guardò con un dolce sorriso. Ariel lo stava aspettando e allungò la mano per fargliela prendere.

«Come ti senti tesoro mio?», chiese sedendosi sul letto.

«Adesso meglio. Mi dispiace per essere svenuta.», mormorò Ariel sospirando.

«Non ti devi preoccupare. Mi hai fatto prendere un bel colpo, ma il dottore mi ha dato la lieta notizia.», poggiò una mano sulla sua pancia e le sorrise.

«Era già qualche giorno che mi sentivo strana, pensavo che fosse un po' di influenza.»

«Invece è più di una banale influenza. Avremo un bambino.»

In quel momento tutte le barriere caddero e Justin scoppiò a piangere. Ariel si tirò su e lo abbracciò più forte che poteva. Non disse nulla e lasciò che lui si sfogasse. Justin non sapeva perché stava piangendo, ma in quel momento sentiva che era l'unica cosa che sarebbe riuscito a fare. Era enormemente felice della gravidanza, ma tutto ciò che era appena successo lo aveva scosso non poco. In mezzo a tutto quel casino, si era aperto uno spiraglio di luce. Ariel lo avrebbe reso padre. Non c'era notizia più bella. Ma aveva ancora paura di dirlo a tutti quanti. Dana era ancora in circolazione e poteva benissimo fare del male ad Ariel. Justin promise a se stesso che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di difendere la sua famiglia, anche a costo di uccidere Dana.

«Castle.»Where stories live. Discover now