Capitolo diciassettesimo.

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Ariel si ritrovò colta alla sprovvista. Non si aspettava certo di vedere Justin inginocchiato a lei. Si morse il labbro sperando che lui non si accorgesse di niente.

La festa intanto continuava ad andare avanti, mentre due giovani dovevano tenere a freno le loro emozioni. Entrambi si chiesero cosa sarebbe successo se si fossero baciati.

Lei portò una mano sulla guancia di Justin che ebbe un sussulto. Com'era possibile che una ragazza gli facesse tanto effetto? Aveva paura di non riuscire a fare a meno di lei.

Forse non era il posto adatto per baciarsi. Qualcuno avrebbe potuto scoprirli e non era certo loro intenzione farsi beccare. Ancora non erano sposati e il fidanzamento doveva ancora essere ufficializzato. Tecnicamente erano solo due ragazzi insieme ad una festa.

«Volete tornare a casa me lady? Vi vedo stanca.», chiese preoccupato Justin. Non voleva affatto che si affaticasse. Da domani avrebbero dovuto iniziare i preparativi del loro matrimonio.

«Siete molto premuroso a preoccuparvi per me.», Ariel non sapeva cosa dire. Il fatto che il principe si preoccupasse di lei, era affascinata da tutto questo. Nessuno sembrava mai sincero quando le facevano notare la sua stanchezza.

Cos'aveva questo principe più delle altre persone?

Lui ti piace e sapere che si preoccupa ti riempie il cuore di gioia. Ammettilo.

Si, le piaceva. Ma era ancora presto per parlare di amore.

«Vorrei però tornare a casa.», si rese conto di aver detto casa. Anche Justin si accorse e sperò proprio che non fosse un errore.

Ariel era confusa: perché aveva detto casa? Si trattava di una tenuta che aveva visto per solo un pomeriggio. Eppure il pensiero di passare lì le prossime due settimane, le faceva accelerare il cuore.

Justin la fece alzare e la tenne per mano mentre attraversavano il grande salone. Tutti s'inchinarono. Non era buona maniera che due ragazzi si tenessero per mano, ma per loro si poteva fare un'eccezione.

La carrozza li stava aspettando alla fine della scalinata. Il valletto aprì lo sportello aiutandoli a farli salire. Come fece appena arrivati fu Justin ad aiutare Ariel a salire. Il solo pensiero che qualcun altro potesse toccare anche solo la mano della sua principessa...strinse i pugni e con forza chiuse lo sportello.

«Va tutto bene?», spalancò gli occhi quando sentì la mano di lei posarsi sulla sua.

Ariel sembrava davvero preoccupata del suo cambio d'umore. Come poteva dirle che era geloso di chiunque? Sarebbe passato per un pazzo e lei avrebbe riso di lui.

«Ho notato che avete cambiato umore anche prima e la situazione non era tanto diversa da ora. Il valletto voleva aiutarmi a scendere, invece avete voluto voi porgermi la mano. La stessa cosa adesso. Magari è tutto frutto della mia fantasia. Perdonate la mia immaginazione fuori controllo.»

Justin sospirò frustrato. Lei aveva capito tutto e lui che si stava impegnando per trovare una scusa per il suo malumore.

«Non scusatevi. Sono io che dovrei scusami e ammettere che avete ragione: le due cose sono collegate. Adesso capirete che sono estremamente geloso nei vostri confronti e che mi sento male al pensiero che altri possano anche solo toccarvi o pensarvi.»

Ariel si fece più vicina a lui e posò la testa sulla sua spalla. Justin rimase rigido per qualche secondo, poi si rilassò e portò gli occhi verso l'orizzonte. Il suo umore era migliorato.

«Castle.»Where stories live. Discover now