Capitolo ventiseiesimo.

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«Tutti parlano della cara e dolce Ariel Tremblay che finalmente sta per accasarsi! Sono stata contenta quando te ne sei andata di casa. Non riuscivo più a sopportare nostra madre che parlava sempre e solo di te! Ti elogiava come se fossi diventata una regina! Credevo che tutti si sarebbero dimenticati di te, ma quando sposi l'erede al trono dei Bieber, diventi famosa anche se non fai nulla!», Dana iniziò ad urlare e ad agitarsi.

Le tremavano le mani e puntava il dito contro Ariel come se fosse una pistola.

«Dana, non riesco a comprenderti. Cos'hai contro di me?», Ariel aveva le lacrime agli occhi. Non credeva che la situazione fosse messa così male. Pensava che parlandole tutto si sarebbe sistemato. Si sbagliava di grosso.

«Io dovevo essere la prima a sposarmi! Tutti dovrebbero parlare solo di me! Di me!», il suo tono si fece aggressivo. Ariel iniziò ad indietreggiare. Cominciava ad avere paura.

«Tu farai la bella vita per sempre! Mentre io sono costretta a sposarmi con un parente perché nessuno mi vuole! Perché mamma lo ha detto chiaro e tondo: "Non serve che nessun altro della famiglia si sposi dato che Ariel si accaserà con Bieber!".», quelle parole erano come un pugno al cuore per la piccola Ariel.

Le gambe le cedettero e si ritrovò in ginocchio a piangere in silenzio. Stava iniziando ad odiare la sua vita. Odiare il fatto che si sarebbe sposata. Ma poi la mente si spostò su Justin e si rese conto che non voleva assolutamente rinunciare a lui.

Anche se non riusciva a comprendere tutto ciò, il destino aveva fatto tutto. Lei e Justin erano destinati a tutto questo. Ormai aveva instaurato un buon rapporto, niente e nessuno avrebbe rovinato tutto questo.

«Ti permetti pure di piangere? Tu dovresti sparire per sempre! Se non lo farai da sola, lo farò io!», Dana tirò fuori un coltello dalla gonna e iniziò a correre verso di Ariel.

Lei rimase immobile. Non poteva credere a quello che stava vedendo.

È solo un brutto sogno. È solo un tremendo brutto sogno.

Chiuse gli occhi, ma qualcuno aveva bloccato Dana. Li riaprì e vide suo fratello Jeremy che la teneva per le braccia.

Justin fece alzare Ariel che appena lo vide scoppiò a piangere. Sentiva Dana urlare, mentre veniva portata via. Si tappò le orecchie e Justin la strinse più forte che poteva.

Aveva percepito che sarebbe successo qualcosa, così invece di tornare dagli ospiti, aveva fatto chiamare Jeremy e insieme si erano incamminati dalle due ragazze.

Il suo sesto senso non aveva sbagliato. Se non fosse arrivato, adesso Ariel sarebbe sempre fra le sue braccia, ma morta.

«Va tutto bene tesoro. Ci sono io qui con te, nessuno ti farà mai del male.», vederla così fragile e debole, lo metteva di cattivo umore.

Aveva promesso a se stesso che non si sarebbe affezionato o altro, ma ormai certe promesse non valevano più.

«Voglio andare nella nostra stanza.», Ariel disse quelle semplici parole che fecero scoppiare il cuore di Justin.

Non avevano propriamente una loro stanza, quindi non sapeva nemmeno dove andare.

Pensandoci su, la soluzione migliore era andare in una stanza nuova, quella dove di solito dormivano i suoi genitori. Non gli importava di cosa avrebbero detto le loro famiglie.

La sua principessa aveva bisogno di lui. Si sarebbe tagliato un braccio pur di renderla felice.

La fece entrare nel palazzo sotto gli sguardi sgomenti della gente. Proprio una bella serata.

«Castle.»Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang