Capitolo cinquantesimo.

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«Quindi dovrei venire con te per tenere buona la regina Victoria?», Ariel posò la forchetta e guardò suo marito sospettosa.

«Esattamente. Lei ha reso molto succube suo marito ed io ho bisogno assolutamente della sua alleanza.», Justin la guardò balbettando.

«Cioè, noi ne abbiamo bisogno tesoro mio.», le prese la mano per baciargliela.

«Stai forse cercando di adularmi affinché io accetti?», Ariel rimase seria.

Lui non sapeva cosa rispondere. Voleva a tutti i costi che lei lo seguisse in questo viaggio. Victoria era una donna che non riusciva a sopportare. Magari vedendo che c'era anche Ariel si sarebbe ammorbidita in qualche maniera.

«Voglio essere sincero con te: Victoria non mi è mai andata a genio. Non stava simpatica nemmeno a mio padre. Poi quando hanno ufficializzato il loro fidanzamento credevo che fosse un incubo. Derek è un uomo troppo tranquillo e praticamente lascia sua moglie a governare il regno.», Justin sospirò.

«Lei non va d'accordo con nessuno dei regnanti. Quindi avrò bisogno di te. Deve capire che veniamo in pace. Lei pensa che ogni uomo che le si avvicini voglia solo...beh hai capito!», si pulì la bocca tossendo. Era imbarazzante come argomento.

Dall'altra parte Ariel era rimasta sbigottita. Quindi se non andava via con Justin, sicuramente quella donna c'avrebbe provato con lui. Si rese conto che era gelosissima e non avrebbe permesso che Victoria si avvicinasse a suo marito.

«Verrò con te. Anche perché ho il brutto sospetto che sarà lei a provarci con te.», la cameriera iniziò a portare via i piatti.

«E questo da cosa lo deduci?», Justin alzò un sopracciglio non capendo. In quel momento fece uno sguardo assai sensuale senza rendersene conto. Ariel lo fissò ammaliata e si chiese come Justin non riuscisse a capire che era incredibilmente bello e che qualunque donna sarebbe caduta ai suoi piedi.

«Sapevo che prima o poi avremmo dovuto parlarne.», Ariel incrociò le braccia e lo guardò.

«Justin...tu sei bellissimo. Come fai a non vedere questa cosa?»

Justin fece per parlare, ma lei lo zittì con la mano.

«Ti ricordi il giorno che ci siamo conosciuti? Tutte le mie amiche mi invidiavano perché il mio futuro sposo è una specie di angelo. Tu fai battere il cuore a tutte le donne con un solo piccolo sguardo. Devi accettare che la tua bellezza ti aiuterà in tante cose.»

«Mi stai dicendo che ho un bel faccino?», Justin divenne serio.

«Non hai solo un bel faccino. Hai tutto quanto bello. Fai sentire bene tutte le persone con cui entri in contatto. Sei intelligente, carismatico e pieno di vita. E non ti arrendi mai.», l'ultima frase galleggiò nell'aria.

«Ti riferisci al fatto che sono riuscito a conquistarti per caso?», Justin fece un sorriso splendido sapendo di aver ragione.

«Devo ammetterlo. Ti sei fatto piacere. Siamo partiti col piede sbagliato ma adesso sembriamo felici.» , Ariel si alzò dalla sedia e si ritrovò Justin davanti che la prese fra le sue braccia.

«Sembriamo? Io e te siamo felice insieme. Non ci manca nulla. Possiamo avere tutto ciò che vogliamo, ma sai che ti dico? Se mi togliessero te, la mia vita non avrebbe più un senso. Mi sentirei perso. Tu mi dai un ragione in più per vivere. Sei la cosa più bella che mi potesse capitare.»

«Castle.»Where stories live. Discover now