Capitolo cinquantacinquesimo.

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Le due sorelle si guardarono per dei secondi infiniti. Ariel cercava di pensare ad un modo per uscirne viva. Justin era lontano da lei, quindi se si fosse messa ad urlare, il tempo che arrivasse qualcuno, lei era già morta.

«Che cosa vuoi Dana? Perché continui ad assillarmi? Cosa vuoi?», cercava di rimanere tranquilla, ma il suo corpo l'avrebbe tradita subito.

«Non riesco a vivere sapendo che tu fai una vita migliore della mia. Quindi devo sbarazzarmi di te, e finalmente sarò in pace con me stessa.», Dana era spietata.

Ariel si rese conto che la persona che aveva davanti, non era la Dana che conosceva.

Aveva davvero paura di lei. Aveva già tentato una volta di ammazzarla, avrebbe potuto benissimo farlo anche adesso.

«Quindi è questo che vuoi? Uccidermi? Fallo pure. Ma sai benissimo cosa ti aspetta. Nemmeno nostro padre ti salverà dalla morte assicurata.», disse Ariel guardandola dritta negli occhi.

«Scapperò. Non riusciranno a prendermi. Sono più furba di quello che pensi sorellina.»

«Non azzardarti a chiamarmi sorellina. Sei solo una pazza fanatica. Una pazza.», strinse i pugni e sentì le guance bagnate. Stava piangendo.

«Adesso ti permetti pure di piangere? Sei solo patetica.», tirò fuori una pistola e gliela puntò addosso.

Ecco, tutto stava finendo. Ariel stava per morire. Chiuse gli occhi e si ritrovò a pensare a Justin. Voleva fare così tante cose insieme a lui. Invece la sua vita sarebbe finita da un momento all'altro.

Si sentì uno sparo. Ariel aprì di colpo gli occhi, ma non era stata colpita. Dana invece sanguinava da una gamba. Dietro di lei vide Victoria con una pistola in mano.

Dana cominciò a correre mentre delle guardie le stavano dietro.

«Per fortuna che siamo arrivati in tempo. Cosa avrei detto a vostro marito?», Victoria le si avvicinò e la guardò in modo diverso.

Ariel non sapeva cosa dire. Era la seconda volta che scampava alla morte.

«Dai, seguitemi. È meglio che torniamo dentro. Ci penseranno le mie guardie a prendere quella folle di vostra sorella. Avete bisogno di bere qualcosa di caldo.», una domestica si avvicinò e prese sotto braccio Ariel che tremava come una foglia.

Prima di andare le parve di sentire Victoria che diceva ad una guardia di andare a recuperare Derek e Justin. La loro passeggiata a cavallo poteva anche aspettare.

Ariel venne fatta accomodare su una poltrona. Le portarono una tazza di tè, che continuava a rigirare tra le mani.

«Vostra sorella per arrivare ad ammazzarvi, deve odiarvi intensamente. Cosa le avete fatto di così brutto?», Victoria si sedette difronte a lei e la guardò per bene.

«Mi sono sposata.», furono le uniche parole che Ariel riuscì a dire.

Victoria decise di non fare altre domande. Cominciò a provare una strana tenerezza per quella ragazza che voleva solamente essere felice insieme a suo marito.

Una domestica si avvicinò ad Ariel e le consigliò di andare nella sua camera da letto e provare a riposare. La ragazza annuì senza nemmeno aver sentito quello che le avevano detto.

Si buttò sul letto e cercò di reprimere le lacrime che però arrivarono. Era stanca di aver paura. Voleva vivere una vita normale. Era così impossibile?

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Ricordate sempre di andare a dare un'occhiata anche all'altra mia nuovissima storia che credetemi sarà davvero bella.

Storia: https://www.wattpad.com/myworks/110461493-silent-whisper

«Castle.»Where stories live. Discover now