Capitolo quattordicesimo.

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Il viaggio in carrozza durò mezza giornata. Ariel rimase affascinata da ogni cosa che vedeva. Justin si ritrovò a sorridere come mai era successo prima.

Conosceva quella ragazza da tre giorni, eppure al solo pensiero di starle lontano si sentiva completamente perso. Il suo piano ormai non aveva più un senso logico.

La villa si mostrò a loro. Più che una villa sembrava un castello. Un enorme cancello venne aperto da degli uomini. Grandi alberi facevano ombra al viale.

«Questa fontana l'ha fatta costruire mia madre. Penso che ami più questa fontana che mio padre.», scherzò Justin coinvolgendo anche Ariel.

La fontana era davvero meravigliosa. Erano tutte sculture di animali e sembravano veri da quanto erano stati scolpiti bene.

Un cameriere fece un inchino e porgendo una mano ad Ariel. Lei accettò e scese coprendosi gli occhi con una mano. Il sole era molto alto e faceva davvero caldo.

Justin si mise al suo fianco e davanti a loro trovarono tutta la servitù. Avevano tutti dei visi cordiali e un bel sorriso. Fecero tutti un inchino al loro passaggio.

Ariel si accorse di come si sentiva bene con quelle persone. Aveva il terrore di conoscere la nuova servitù, invece tutto andò per il meglio.

«Avrete delle cameriere personali, che poi saranno anche quelle che vi aiuteranno in casa mia.», Justin parlava mentre la teneva a braccetto. Ariel ascoltò ma era più interessata ad osservare l'atrio davanti a lei.

Una donna le prese il soprabito e i guanti. Entrò nella sala a sinistra, scoprendo un un soggiorno assai illuminato.

«Qui di solito mi ritiro per suonare il pianoforte. O nella veranda che dà proprio sul mare.», Justin aprì le portefinestre e Ariel sospirò dalla bellezza del mare. Era tanto tempo che non ci andava e vederlo così da vicino le riempiva il cuore di gioia.

«Devo ammettere che mi avevate conquistata dicendo che mi avreste portata al mare, ma adesso che lo vedo con i miei occhi...», lasciò la frase incompleta.

Justin smise di respirare e sentì il suo cuore accelerare. Era riuscito a conquistarla grazie al mare. Ormai poteva diventare sua nel giro delle due settimane.

«Vostra Altezza, è arrivato un invito per il ballo che daranno i Thomas. Il re ha fatto sapere che non parteciperà, quindi ha pensato di mandare voi con la principessa Tremblay.», un domestico stava parlando, mentre loro due ancora fissavano il mare.

Justin sospirò. A essere sinceri odiava i balli. Il fatto di dover fare conversazione per tutta la serata non lo metteva di buonumore. Ma non poteva non andarci: sarebbe stato un ottimo momento per presentare lui e Ariel come nuova coppia. Avrebbe fatto sapere del loro futuro matrimonio. Era arrivato il momento di denominare la principessa come "impegnata". Non era affatto preoccupato degli ammiratori. Ariel gli era fedele, anche perché non era una ragazza che andava in cerca di scandali.

«Principessa, voi volete andare a questo ballo? Se siete troppo stanca evitiamo.», se da una parte voleva a tutti i costi mostrarsi insieme a lei, dall'altra doveva anche sentire il parere di Ariel. Ormai non poteva più ragionare da solo. Doveva comportarsi da bravo fidanzato.

«Non è un problema per me. Sarà meglio che vada subito nelle mie stanze per prepararmi.», fece un mezzo inchino e lasciò la veranda.

Sarebbe stata una serata interessante. Tutta l'alta società avrebbe conosciuto la nuova coppia. Justin si sentiva emozionato, e sperava che anche Ariel sarebbe stata emozionata.

«Castle.»Where stories live. Discover now