Capitolo ventinovesimo.

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Ariel le scese le scale velocemente. Era troppo emozionata.

Finalmente Justin l'avrebbe portata a visitare le cascate. Era riuscito a convincerlo con delle motivazioni più che giuste. Baciarlo per tutta la notte era servito a qualcosa.

Justin però non le disse che già dopo il primo bacio aveva acconsentito, aveva preferito lasciarsi coccolare per ore ed ore.

Salirono sulla carrozza che partì subito alla volta delle cascate.

«Ti sei deciso a portarmici, era anche ora!», disse Ariel punzecchiandolo.

Justin non adorava essere provocato, ma quando questa cosa veniva fatta da lei tutto sembrava più semplice e più bello.

L'aiutò a salire sulla carrozza per poi prendere posto accanto a lei.

«Credo che sia la cosa migliore andarci adesso. Dopo tutto quello che è successo hai bisogno di vedere posti che eguagliano, anche se per poco, la tua bellezza.», Justin fece l'occhiolino, gesto che fece arrossire Ariel.

Qualche volta si ritrovava a pensare a sua sorella. Di notte faceva ancora incubi. Quella serata non se la sarebbe dimenticata facilmente. Strinse la mano di Justin. Lui s'accorse del suo cambiamento d'umore.

Aveva deciso di portarla alle cascate soprattutto per cercare di aiutarla a sentirsi un po' meglio. Tutti ormai riteneva Dana una pazza, e dopo il suo gesto nessun uomo l'avrebbe più sposata.

Sospirò e bacio delicatamente la mano di Ariel. Voleva rassicurarla ma non sapeva come. Aveva paura di sbagliare tutto o peggio di rovinare tutto.

«Sai cosa mi fa più male di questa storia?», disse Ariel rompendo il silenzio. «Il fatto che mia sorella venga definita una pazza. La gente è molto brava a giudicare e adesso per ciò che ha fatto, ha la vita rovinata. Non la sto giustificando, ma siamo cresciute insieme, in una società dove una ragazza di nobile famiglia deve solamente pensare al matrimonio. Della famiglia è sempre stata lei quella attaccata a questa tradizione. Tu avresti dovuto scegliere lei, invece hai spostato gli occhi su di me. Questo deve averla mandata fuori di testa.»

«Ariel, io non ho scelto Dana perché mio padre ha voluto che io scegliessi te. Non conoscevo né te né lei. Sapevo di dover sposare una Tremblay ma è stato mio padre a parlarmi benissimo di te.», disse Justin guardandola negli occhi.

«Poi quando ti ho vista la prima volta, credevo di trovarmi in paradiso. Hai una bellezza da angelo. Sei perfetta e nemmeno te ne rendi conto. Ho tentato di non affezionarmi a te, ma tu non mi hai lasciato altra scelta. Mi sei entrata dentro ed hai spezzato la corazza che richiudeva il mio cuore.»

Ariel posò una mano sulla sua guancia e si avvicinò per baciarlo. Era totalmente pazza delle sue labbra. Non aveva mai baciato un uomo, ma dopo aver assaggiato quelle di Justin era certa che le bastavano le sue.

Sentiva che le sue incertezze stavano piano piano scomparendo. Justin le stava trasmettendo un'energia nuova. Non doveva farsi abbattere dalle cose negative. Sarebbe diventata una regina degna di questo titolo.

Spostò lo sguardo fuori dal finestrino e rimase sbalordita vedendo le cascate davanti a lei. Respirò a pieni polmoni e si sentì rinata. Justin le diede un bacio sulla fronte.

«Ecco a te le famose cascate del Niagara.»

«Castle.»Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang