Capitolo ventitreesimo.

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Bethany e Celine l'aiutarono a non pensare per un po' al suo Justin.

Meno ci pensava, meno s'intristiva. Decisero anche il vestito che avrebbe indossato.

Non era solamente un semplice ballo, ma l'evento dove avrebbero ufficializzato la loro relazione e avrebbero annunciato la data del matrimonio.

Decise che avrebbe indossato un abito lungo di un blu scuro. Le spalline erano ricoperte di piccolo diamanti, e così anche la gonna.

I capelli diventarono una stupenda treccia che la rendevano ancora più bella.

«Indosserai un diadema?», chiese Celine con curiosità.

Ariel non sapeva cosa fare. Di solito il diadema lo indossava con la sua famiglia. Nessuno le aveva detto niente per queste situazioni. Dopo aver fatto scattare la serratura, aprì un cofanetto che racchiudeva il suo diadema.

Era tempestato di diamanti e pietre azzurre. Per i suoi quattordici anni suo padre le chiese come lo voleva. Chiese una piccola corona molto semplice che però avesse delle pietre azzurre.

Lo indossò e si guardò allo specchio. Si sentiva bella e non capitava spesso. Si rese conto di essersi fatta bella per Justin. Il pensiero la fece arrossire e guardando l'ora, cominciò a sorridere: non mancava tanto e finalmente lo avrebbe rivisto.

Era solo passato un giorno, eppure si sentiva così vuota e senza energie. Se le avessero detto che avrebbe perso così la testa per un ragazzo si sarebbe messa a ridere.

Una minima parte di lei però le ricordò che tutto questo era partito con un matrimonio combinato.

No, niente e nessuno mi rovinerà la mia serata. Quindi basta brutti pensieri.

Le sue amiche le sorrisero e la lasciarono sola. Si avvicinò alla grande scalinata con il cuore che accelerava sempre di più. Tutti smisero di parlare per incentrare l'attenzione su di lei.

Stavolta non si sentiva affatto annoiata e non le davano fastidio le occhiate.

Era il suo ballo.

Era il suo ballo di fidanzamento. Non poteva permettere che qualcosa andasse storto.

Tutti s'inchinarono mentre con una grazia degna di una regina scese la scala.

Si guardò attorno e riconobbe delle facce conosciute, eppure non vedeva la persona che più voleva: Justin.

Forse deve ancora arrivare. pensò mentre faceva gli ultimi scalini.

All'improvviso il portone venne aperto di colpo. Tutti si girano e Ariel rimase immobile.

Justin entrò a passo sicuro nel grande salone, seguito da alcuni dei suoi consiglieri.

Indossava un vestito blu scuro che lo rendeva molto affascinante. I capelli erano come sempre raccolti in un codino. Ariel si ritrovò a non respirare: la bellezza di quel ragazzo la disarmava sempre. Si sentiva così piccola e vulnerabile in sua presenza.

Quando Justin incrociò il suo sguardo, Ariel dovette trattenere l'impulso di mettersi a correre e fiondarsi fra le sue braccia. Già immaginava la scena: tutte le persone a bocca aperta, mentre loro due si scambiavano un appassionale bacio.

Ma tutto questo rimase solamente un sogno. Ahimè, non potevano permettersi di fare una cosa del genere.

Entrambi, però, iniziarono a camminare l'uno verso l'altra. Tutti si fecero da parte e Ariel non si rese conto nemmeno della sua famiglia. I suoi occhi erano tutti per il suo bel principe. Voleva sentire la sua vicinanza. Voleva far vedere a tutti che apparteneva solo a lei.

«Castle.»Where stories live. Discover now