Capitolo settantottesimo.

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~Narratrice.~

Il regno finalmente si stava godendo la pace. Stephen era sparito dalla circolazione e alcuni voci dicevano che aveva talmente tanta paura di Ariel, che stava pensando di cambiare castello.

Ormai tutto il popolo sapeva come era andata davvero la guerra. Nessuno aveva perso la vita perché la regina era una strega.

«Il popolo ti ama ancora di più dopo ciò che hai fatto.», disse Justin mentre indossava la giacca. Ariel stava seduta sul terrazzo con in braccio Mery.

«Però mi sto ancora chiedendo come Stephen sapesse dei miei poteri.», rispose Ariel guardandolo.

«Anche io ci stavo riflettendo. Ma non credo che sia una cosa di cui preoccuparsi. Credeva che usando quell'amuleto, c'avrebbe sconfitti, ma i tuoi poteri sono più forti di qualsiasi aggeggio contro la magia.», Justin le si sedette accanto sorridendo.

«Credi che anche Mery avrà dei poteri? Dovrò parlarne con Dorothea.», disse Ariel dondolando la bimba che la guardava attentamente.

«Beh, lo scopriremo vedendola crescere. Hai già parlato con la tua famiglia?», l'ultima frase Justin la sussurrò. Sapeva di aver toccato un tasto dolente.

«Arriveranno nel pomeriggio. Non so nemmeno come comportarmi. Per tutti questi anni ho chiamato padre e madre due estranei.», strinse più forte Mery che si mise a giocare con la sua collana.

«Però devi ammettere che ti hanno cresciuta bene anche se non sei la loro figlia.»

«Questo lo so benissimo. Ma tutto quello che ho sempre creduto.», Ariel spalancò gli occhi, ricordando una cosa.

«Ecco perché Dana vuole ammazzarmi. Forse ha scoperto che non sono davvero sua sorella e quindi mi vuole morta.», mormorò lentamente.

«Dana è pazza. Questo è il motivo.», disse Justin guardandola.

«Va bene, forse hai ragione. Ma anche la mia ipotesi potrebbe essere plausibile. Cioè com'è possibile che mia sorella mi abbia sempre voluto bene, poi un giorno si sveglia e mi odia. Non ti sembra strano?»

«No, affatto. Le persone sono volubili e cambiano a seconda di ciò che gli accade intorno. Evidentemente Dana aveva giù qualcosa dentro di sé che non andava, e tutto ciò che accaduto dopo non l'ha aiutata. Ma non è affatto colpa tua o dei vostri genitori. Il suo male ha covato per tutti questi anni ed è sfociato nel peggiore dei modi.», Justin prese in braccio Mery che iniziò a giocare con i bottoni della sua giacca.

Qualcuno bussò alla porta della camera. Entrò un cameriere che si inchinò dicendo che erano appena arrivati i Tremblay. A sentire quel nome Ariel si fece pallida. Doveva accettare la dura realtà: non era veramente una Tremblay. Tutto ciò in cui aveva creduto, non era vero. Aveva vissuto una splendida infanzia ed una notizia del genere aveva scombussolato tutto il suo modo di vedere. Si chiedeva soprattutto come mai i suoi genitori veri l'avessero abbandonata. Dorothea non ne parlava molto, anche perché si trattava di sua sorella che è misteriosamente sparita assieme al vero padre di Ariel. Quest'ultima voleva cercarli, ma non sapeva nemmeno da dove iniziare. Magari i suoi poteri magici l'avrebbero aiutata a trovarli. Voleva almeno sapere se erano ancora vivi. Aveva tutto il diritto di sapere veramente che cosa fosse successo 18 anni fa. Avrebbe cercato la sua vera famiglia.

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Auguri di buon natale (in ritardo pardon!)
Auguri di fine anno e di inizio anno.
Un bacione a tutti quanti.
Arianna xxx

«Castle.»Where stories live. Discover now