Capitolo diciannovesimo.

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«Avete già scelto il luogo della cerimonia?», chiese Eleanor con un sorriso.

Ariel la guardò e pensò ad un posto adatto al matrimonio. Avrebbero dovuto scegliere una classica chiesa per accontentare le due famiglie. Quindi perché questa donna aveva fatto una domanda del genere? Sapeva già la risposta.

Eleanor era una donna sulla quarantina che veniva sempre chiamata quando due nobili dovevano sposarsi. Era colei che organizzava cerimonia e ricevimento. Niente andava storto quando comandava lei i lavori.

«Tu dove vorresti sposarti?», Justin prese la mano di Ariel. Quest'ultima rimase a bocca aperta. Le stava davvero chiedendo di scegliere un posto?

«Cosa importano le mie idee? Alla fine ci sposeremo in una normalissima chiesa. Non funziona così?», borbottò amareggiata.

Oltre a doversi sposare forzatamente, era anche obbligata a farlo in un posto che non le piaceva. Justin si grattò il mento pensandoci su.

«Hai perfettamente ragione. Ci sposeremo dove vorremo noi. Che ne dici?», le sorrise dolcemente. Ricevette in cambio un sorriso complice.

«Se la mettiamo su questi termini. Vorrei sposarmi in riva al mare. È possibile?», spostò gli occhi su Eleanor che era sbalordita.

«Vostre Maestà...», Eleanor stava cercando le parole giuste. «Le vostre famiglie non saranno tecnicamente d'accordo...», Ariel la zittì con un gesto della mano.

«Io e il principe ci sposiamo. Non loro. Quindi decidiamo noi tutto quanto. Chiaro?», la sua voce era fredda e non aveva proprio l'intenzione di mettersi a litigare con quella donna.

«La mia signora è già abbastanza stressata per i preparativi del matrimonio. Non vuole assolutamente avere un esaurimento nervoso. Che dite?», Justin usò un tono di voce molto cordiale, che però nascondeva una serietà affilata.

Eleanor annuì deglutendo. Nella sua testa si era già immaginata tutto il matrimonio, tanto credeva di dover lavorare con due ragazzini disinteressati. Ma le cose non vanno mai come vorresti: si ritrovò invece con due persone che sapevano esattamente cosa volevano e non avevano la minima intenzione di farsi mettere i piedi in testa da nessuno.

«Dato che abbiamo trovato una soluzione, io adesso posso pure andare.», concluse Justin alzandosi. Eleanor fece un mezzo inchino, mentre Ariel sembrò delusa.

«Perché te ne vai? Mi lasci da sola con questa donna?», borbottò incrociando le braccia.

Lui le fece un mezzo sorriso e si abbassò per baciarla sulla guancia.

«Ci sono degli affari che mi aspettano. Per qualsiasi cosa puoi venire a chiedere.», sussurrò al suo orecchio con voce sensuale e dopo lasciò la stanza.

Ariel cercò di calmarsi, ma ormai aveva perso il suo cuore. La presenza di Justin la rassicurava, adesso si sentiva vulnerabile.

Non poteva permettersi di essere così. Di lì a poco sarebbe stata una regina che non poteva lasciarsi prendere dallo sconforto. Fece un respiro profondo e alzò gli occhi in direzione di Eleanor che stava aspettando dei nuovi ordini.

«Dato che il matrimonio sarà celebrato sulla spiaggia, dovete far costruire una piattaforma in modo tale che niente vada storto. Anche il ricevimento sarà in spiaggia, non troppo lontano dalla cerimonia. Il tema sarà incentrato sul mare, quindi voglio tutti i colori che si possono trovare in spiaggia. Avete qualcosa da ridire?», Ariel si lasciò andare con un sorrisetto malefico. Avere un certo potere le stava cominciando a piacere.

«Castle.»Where stories live. Discover now