Capitolo cinquantaquattresimo.

1.7K 112 11
                                    

Justin era rimasto nervoso per tutta la serata. Ma Ariel aveva trovato la maniera per farlo calmare.

Ariel gli stava accarezzando il petto lentamente. Avevano appena finito di fare l'amore e il suo umore era migliorato notevolmente.

«Sono proprio curioso di vedere cosa ci diranno domani mattina.», mormorò Justin stringendola fra le sue braccia.

«Vedrai che tutto andrà per il meglio. Adesso non pensarci, sennò torni nervoso come prima.», Ariel gli lasciò un bacio sul cuore, cosa che lo fece sospirare di piacere.

«Il fatto che tu abbia trovato il modo di calmarmi, mi preoccupa. Hai molto potere su di me signorina. Non va affatto bene.», passò sopra di lei e riprese a baciarla sulle labbra.

Ariel mise le mani sulla sua schiena e si lasciò baciare. Anche a lei piaceva moltissimo questa cosa che aveva molto potere su Justin. Ma decise di non dirglielo.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 

La mattina dopo Ariel si rese conto che era a letto da sola. Sul comodino c'era un biglietto. Lo prese e lo lesse mezza addormentata.

Quando ti sveglierai, io non ci sarò. Io e Derek abbiamo deciso di andare a cavallo insieme.

Sembra proprio che Victoria abbia cambiato idea e si darà una calmata.

Scusami ancora se ti lascio da sola.

Justin

Si, c'era rimasta proprio male. Poteva anche svegliarla e dirglielo invece di prendere e andare via. Quindi lei sarebbe dovuta rimanere in quella reggia insieme ad una donna che fino alla sera l'aveva accusata di fare la civetta con suo marito?

La giornata iniziava davvero bene. Ma non gliela avrebbe fatta passare così facilmente a Justin.

Chiamò una domestica e si fece aiutare a vestirsi. Prese un libro e pensò che la cosa migliore da fare era andare in giardino, lontana da Victoria.

Scese le scale e si diresse verso il giardino dove prese posto sotto un albero ed iniziò la sua lettura.

Rimase sotto quell'albero un'oretta buona, fino a quando un domestico non la chiamò per dirle che il pranzo era in tavola. Per sua fortuna Victoria aveva deciso di non mangiare assieme a lei. Non era ancora pronta a vederla. Si rese conto che appena iniziava un discorso con quella donna, finiva sempre male. Quindi più le stava lontana, meglio era per tutti.

La sua mente iniziò a vagare e si rese conto che non aveva ancora avuto notizie di sua sorella Dana. Sospirò tristemente e le passò perfino la fame.

Era amareggiata. Non pensava che le cose potessero andare così male con una sorella.

Come poteva essere arrabbiata così tanto per un matrimonio?

Okay, ai loro tempi era davvero importante sposarsi, ma ridursi a voler uccidere la propria sorella. Si alzò dalla sedia e decise di tornare in giardino per fare una passeggiata.

Justin sarebbe sicuramente tornato la sera e si sentiva davvero sola.

«Anche stavolta sei sola, ma Justin non ti verrà a salvare.», una voce agghiacciante era alle sue spalle. Aveva paura a girarsi. La riconobbe subito. Non poteva essere.

Si girò lentamente e vide sua sorella che le sorrideva. Era un sorriso cattivo, maligno. Non prometteva nulla di buono. Ariel rimase immobile. Non sapeva cosa fare.

________________________________________________________________
Non sempre le cose vanno per il meglio.

Se vi va andate a leggere la mia nuova storia, si chiama Silent Whisper.
Ecco in link: 
https://www.wattpad.com/story/110461493-silent-whisper

«Castle.»Where stories live. Discover now